Rossara Trentina

Rossara Trentina

Autoctono
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Informazioni su Rossara Trentina

Vitigno Rossara Trentina
Sinonimi Rossera, "Geschlafene" (Goethe, 1876). In provincia di Verona la "Molinara" è talvolta conosciuta come "Rossara", ma dal momento che questo vitigno non ha nulla in comune con la "Rossara" che qui si descrive e che è tipica del Trentino-Alto Adige, abbiamo preferito definire quest'ultima come "Rossara trentina" per evitare ogni confusione con la "Rossara" del Veronese - "Molinara".
Colore bacca Bacca rossa
Specie Autoctono
Vigoria Ottima
Maturazione Primi di Ottobre.
Produttività Abbondante e costante, ma con leggera colatura ed acinellatura.
Storia Rossara è un vitigno di origini incerte. L’Acerbi (1825) cita tra i vitigni coltivati nei dintorni di Trento una Rossara durasa. Egli distingue poi la cultivar in due diverse varianti, una maggiore e una minore, forse la Edelgeschlafene della zona di Caldaro, ad acini piccoli e colorati. Il colore rosso chiaro della buccia a maturazione accomuna la Rossara trentina ad alcuni vitigni con la stessa origine semantica del nome (Rossana, Rossanino, Rossola, Rossetta, Rossolina etc.) ma geneticamente molto distanti. Le numerose descrizioni di questi vitigni da parte degli ampelografi dell’800 e dei primi del 900 (Acerbi, 1825; Gallesio, 1834; di Rovasenda, 1877; Goethe, 1878; Marzotto, 1925; Dalmasso, 1937) sono molto sommarie, per cui appare molto difficile poterle differenziare. La denominazione tedesca di Geschlafene invece richiama il nome dato in Trentino nel Medioevo alla Schiava, cioè Sclaf come documentato del 1259, quando si identificava a Mori la Schiava (Sclava) con la Rossara (Forni e Scienza, 1996). Anche la meno frequente denominazione “Welsche” identifica la Rossara con la Schiava.
Caratteristiche ampelografiche Foglia: di media grandezza, orbicolare, trilobata o quasi intera, seno peziolare a V, seni laterali a V poco profondi, mancanti o appena accennati quelli inferiori; pagina superiore glabra, di colore verde carico, opaca; pagina inferiore aracnoidea e di color verde-oliva chiaro; lembo spesso, bolloso, leggermente piegato a gronda e con margini revoluti; lobi poco marcati e leggermente contorti, angolo alla sommità del lobo terminale quasi retto; denti irregolari, mediamente pronunciati, concavi da un lato e convessi dall'altro, acuti; nervature principali di colore verde con la base rossastra, sporgenti. Grappolo: grande (lungo circa cm 20), allungato, cilindro-piramidale, spesso con una o due ali, un po' compatto; peduncolo visibile, erbaceo, di media grossezza e di colore verde-giallastro. Acino: medio (diametro trasversale mm 16,9), sferoide, regolare, ombelico persistente, sezione trasversale regolare; buccia poco pruinosa, di colore rosso-violetto, sottile, tenera; polpa molto succosa, sciolta, di sapore neutro; succo incolore; pedicelli corti con cercine evidente, verrucoso, verde; pennello corto e grosso, leggermente rosato.
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno Vino di colore rosato-granato, all'olfatto si percepisce un aroma speziato-vegetale, al gusto presenta acidità medio-bassa, con buona sapidità e appare leggermente amarognolo, leggero e povero di corpo.

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