Cagnulari

Autoctono
(Locale)
Vendita vini Autoctono - (Locale)

Informazioni su Cagnulari

Vitigno Cagnulari
Sinonimi Cagnolari nero, "Cagnovali" o "Cagnorali nero", "Cagnonale", "Cagliunari" ad Alghero, "Cagnulari sardo", "Caldarello" e "Caldareddu" in Gallura. Esiste un clono chiamato "Cagnulari bastardo" o semplicemente "Bastardo nero", con caratteri e attitudini simili, ma, avendo fiore femminile, i grappoli vanno facilmente soggetti a colatura.
Colore bacca Bacca rossa
Specie Autoctono
Vigoria Ottima
Maturazione III o a IV epoca.
Zone di coltivazione Coltivato quasi esclusivamente nella provincia di Sassari, in particolare nella zona di Usini, Uri, Ittiri, Ossi, Tissi, il cagnulari è un vitigno a bacca rossa da secoli presente in Sardegna.
Storia Le sue origini non sono certe, mostra una certa somiglianza con il bovale e per questo motivo si pensa sia stato introdotto in Sardegna durante la dominazione aragonese del Seicento. Sembra anche avere delle somiglianze genetiche con il mourvedre, coltivato nel sud della Francia, conosciuto in Spagna con il nome di monastrell. Il cagnulari è ancor oggi tradizionalmente coltivato con l’antico metodo dell’alberello sulle colline di composizione calcareo-argillosa a sud di Sassari, non lontane dalla costa di Alghero. È un vino fortemente territoriale, in passato veniva spesso utilizzato per tagliare altri vini rossi meno intensi e corposi o venduto sfuso per un consumo locale.
Caratteristiche ampelografiche Foglia: quasi grande, orbicolare, generalmente trilobata, più raramente quinquelobata; seno peziolare a V aperto, mediamente profondo, seni laterali superiori a U aperti, poco profondi. Pagina superiore glabra, di colore verde, bollosa; pagina inferiore lanugginosa; lembo ondulato, lobi spioventi, con angolo alla sommità retto o ottuso. Nervature principali sulla pagina inferiore di colore verde, glabre o con rari peli sparsi. Dentatura mediamente regolare, in 1-2 serie, con denti di media grandezza o quasi grandi, a margini rettilinei, a base di media larghezza o quasi larga. Grappolo: di media grandezza, semi-serrato, cilindro conico, alcune volte alato, peduncolo corto, grosso, semi-legnoso; pedicello di media lunghezza e grossezza, verde; cercine poco evidente, di media grossezza, verde; pennello di media grossezza, quasi corto, verde-giallastro sfumato di colore vinoso. Acino: medio, rotondo o sub-rotondo, sezione trasversale regolare; buccia spessa e alquanto consistente, di colore nero-violaceo, mediamente pruinosa; ombelico mediamente evidente; polpa sciolta e a sapore semplice; succo incolore o leggermente colorato in rosa; separazione dell'acino dal pedicello regolare.
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno Il vino ha un colore rosso rubino brillante, profumi intensi di frutti di bosco, con note speziate e accenti balsamici. Al palato risulta caldo, di buona struttura, con tannini morbidi e una piacevole freschezza, che lo rendono molto armonioso. Il finale è sapido e persistente. Per le versioni più fragranti e di consumo immediato, il cagnulari viene affinato in acciaio, ma la maturazione in legno sta dando ottimi risultati per i vini destinati all’invecchiamento.
Note Affinità con i portinnesti: come ha affermato il Santin, ha molta affinità d'innesto con la "Rupestris del Lot", con gli ibridi di "Riparia" x "Rupestris", con la "Berlandieri" x "Riparia 420 A", ecc.

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