Descrizione
Rosato spumante metodo classico brut dall'Oltrepò Pavese, 12% vol, prodotto da Tenuta Il Bosco. Un omaggio al Pinot Nero, vitigno principe di questa terra. Fragrante bouquet che si apre a piacevoli note agrumate come il mandarino e a caratteristici sentori di piccoli frutti rossi, dal lampone, al ribes fino alle fragole selvatiche. Il colore è rosa vivo dai riflessi brillanti, un invito alla degustazione. In bocca risulta deciso, fresco e con ottima sapidità con sensazioni sul finale che riprendono il bouquet.
Dettagli
Profumo
Colore
Sapore
Servire a:
06 - 08 °C.
Longenvità:
03 - 05 anni
Abbinamenti
- Anno di avviamento: 1987
- Enologo: Piernicola Olmo
- Bottiglie prodotte: 1.000.000
- Ettari: 152
In epoca medioevale il paese sarà chiamato Zenevredo della Pusterla per l’appartenenza quasi completa del suo territorio al Monastero di Santa Maria Teodote, detto anche della Pusterla, per una piccola porta (pursterna) aperta nel secolo XII nel muro di cinta dell’edificio, che dava accesso diretto all’esterno, senza dover pagare dazi.
Ma qual è la storia vitivinicola dell’Oltrepò Pavese? Sono stati probabilmente i Barbari a chiamare così le terre che essi incontrarono dopo aver attraversato il fiume Po, scendendo dal nord. Abitato dai Liguri e dai Galli Insubri, l’Oltrepò passa sotto la dominazione romana dopo la famosa battaglia di Clastidium (l’attuale Casteggio) avvenuta nel 222 a.C.
Con i Romani il territorio ha un forte sviluppo, grazie anche alla costruzione delle principali vie di comunicazione. A quell’epoca, come risulta dalle cronache di Plinio Il Vecchio, la viticoltura si praticava con successo e, come racconta Columella, si bevevano buoni vini. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, furono i Barbari a occupare queste terre.
In epoca medievale, si avvicendarono sul territorio famose famiglie nobiliari e clericali.
Furono i Malaspina, i Visconti, i Beccaria, i Dal Verme, gli Sforza che ebbero il controllo del territorio e firmarono la storia dell’Oltrepò lasciando traccia del loro antico potere anche nelle torri, nei castelli, nelle chiese e nei bellissimi palazzi che si possono ammirare oggi nelle città e nei borghi pavesi.
L’Oltrepò è stata nei secoli una terra molto contesa. Attraverso i trattati di pace passò nelle mani delle grandi potenze del tempo: Francia, Spagna, poi l’Austria che, sotto il regno di Maria Luisa, cedette l’Oltrepò alla corona di Sardegna con il trattato di Worms (1743).
I primi studi sull’ampelografia e i censimenti catastali effettuati alla fine del ‘700 testimoniano l’alta vocazione enologica del territorio e la grande diffusione della viticoltura. Agli inizi dell’800, dopo un breve ritorno ai Francesi sotto Napoleone, l’Oltrepò era ancora parte del regno di Sardegna ed è proprio in questo periodo che i viticoltori piemontesi iniziarono la coltivazione del vitigno pinot nero nelle terre ad est delle zone storiche Langhe, Asti, Monferrato. Scopri di più
| Nome | Oltrenero Cruase Rosè Brut |
|---|---|
| Tipologia | Rosato spumante metodo classico brut |
| Classificazione | Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG |
| Formato | 0,75 l |
| Grado alcolico | 12.0% in volume |
| Vitigni | 100% Pinot Nero |
| Nazione | Italia |
| Regione | Lombardia |
| Produttore | Tenuta Il Bosco |
| Allergeni | Contiene solfiti |

