Descrizione
Le varietà a bacca bianca tradizionalmente coltivate nel Chianti Classico (Trebbiano Toscano e Malvasia Lunga del Chianti) trovano la loro miglior espressione enologica nel Vinsanto, ma il terreno fortemente calcareo e l’altitudine delle pendici di Ama offrono maggiori possibilità per la produzione di un grande vino bianco. Nel biennio 1982-83 furono reinnestate alcune parcelle con cloni di Chardonnay provenienti dalla Borgogna.
Dettagli

Profumo

Colore

Sapore
Servire a:
10 - 12 °C.
Longenvità:
05 - 10 anni

Abbinamenti
- Anno di avviamento: 1972
- Enologo: Marco Pallanti
- Ettari: 70
Durante il Sacro Romano Impero Ama entra a far parte dei possedimenti della famiglia Firidolfi. Il Castello, che è nella denominazione, viene probabilmente distrutto nel XV° secolo durante le invasioni aragonesi in territorio chiantigiano.
Agli inizi del ‘700 sulle rovine del Castello vengono edificate nuove dimore, usando le stesse pietre. Nascono così le ville di proprietà delle famiglie Pianigiani, Ricucci e Montigiani, due delle quali oggi sono patrimonio aziendale.
E’ di quel tempo un documento (luglio 1773) riguardante un rapporto da parte del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, quale Governatore della Toscana che esalta l’alta vocazione dei terreni collinari.
La bellezza del luogo mosse la passione di Tomaso Carini ad iniziare una nuova avventura rivolta alla produzione enologica, coinvolgendo tre amici (GianVittorio Cavanna, Lionello Sebasti e Pietro Tradico) per sviluppare insieme la rinascita di questo territorio.
I quattro imprenditori, capitanati da Cavanna padre e figlio, reimpiantarono buona parte dei vigneti e costruirono una moderna cantina di fermentazione divenuta un modello innovativo per tutto il territorio.
Nel 1982 entra ad Ama Marco Pallanti, giovane agronomo fiorentino e diventa enologo dell'azienda dopo una formazione tecnica all'Università di Bordeaux sotto la supervisione di Patrick Léon.
Lorenza Sebasti, figlia di Lionello, uno dei proprietari, prende in mano la gestione dell’azienda fin dal 1993 ed insieme a Marco condividono con identica passione una visione evolutiva, mettendola in opera con un lavoro che dura da 40 anni.
Oggi nella società è presente la seconda generazione delle famiglie Carini, Tradico e Sebasti. Scopri di più


Nome | Castello di Ama Al Poggio Chardonnay 2024 |
---|---|
Tipologia | Bianco fermo |
Classificazione | Toscana IGT |
Annata | 2024 |
Formato | 0,75 l |
Grado alcolico | 13.0% in volume |
Vitigni | 100% Chardonnay |
Nazione | Italia |
Regione | Toscana |
Produttore | Castello di Ama |
Ubicazione | Frazione Lecchi in Chianti - Gaiole in Chianti (SI) |
Clima | Altitudine: 460-501 m. s.l.m. Esposizione: Nord-Est/Sud-Ovest. |
Composizione del terreno | Argillo-calcareo. |
Sistema di allevamento | Parte a lira e parte a spalliera semplice. |
N. piante per ettaro | 2.800 piante/ha per la lira e 5.200 piante/ha per la spalliera. |
Vinificazione | Dopo avere pressato le uve delicatamente, il mosto è stato refrigerato e fermentato per un 60% in vasche d’acciaio mentre il rimanente è passato in barriques. Il 25% delle uve destinate a fermentare in legno è stata macerata sulle bucce per un tempo di circa 12 ore. |
Affinamento | Le barriques (Allier, Troncais) erano per 50% nuove e per il 50% di un anno. La parte vinificata in barriques ha effettuato la fermentazione malolattica. La permanenza in legno "sur lies" totali si è protratta circa 8 mesi praticando regolarmente il batonnage ogni 7 giorni. |
Allergeni | Contiene solfiti |