Descrizione
Ottenuto dai nostri vigneti in Monforte d’Alba da uve Pinot Nero 60% e Nebbiolo 40%, è una novità dell'azienda che ha deciso di affrontare questa sfida adottando nuove forme di vinificazione rispetto a quella tradizionale del vitigno Nebbiolo.
Dettagli
Servire a:
06 - 08 °C.
Longenvità:
10 - 15 anni

Abbinamenti
Antipasti
Pesce
Crostacei
Formaggi
Pesce grasso
Pesce magro
Produttore
Ghisolfi Attilio
Da questa cantina
- Anno di avviamento: 1988
- Enologo: Gianmarco Ghisolfi
- Bottiglie prodotte: 450.000
- Ettari: 7
La fine degli anni 80 e inizi degli anni 90 sono stati per la Langa del Barolo anni di profondi cambiamenti che hanno portato i suoi vini ad essere conosciuti in tutto il mondo ed il suo territorio ad essere sempre più una importante meta del turismo eno-gastronomico. Spesso questa trasformazione ha coinciso con l’ingresso in azienda di nuove generazioni.
L’anno della svolta per l’Azienda Attilio Ghisolfi è il 1988. Fino ad allora l’azienda era ad economia mista, basata sulla produzione di frutta e uva da vino. La produzione di vino in bottiglia era però una parte marginale. Con l’ingresso in azienda di Gianmarco, cambia l’assetto produttivo. Nasce la prima etichetta “Attilio Ghisolfi” e gradualmente i vini prodotti incominciano ad essere commercializzati in bottiglia. In pochi anni i terreni coltivati a frutteto vengono convertiti a vigneto. Vengono acquisiti nuovi terreni particolarmente vocati per la coltivazione del Nebbiolo e l’azienda cresce di dimensioni. Tutto ciò solo con un obiettivo: quello di produrre vini di qualità indiscutibile. L’aspetto grafico dell’etichetta non è considerato fondamentale, anzi l’etichetta è volutamente semplice; “chi parla è il vino…”.
Con il 2020 arriva una ventata d’aria nuova, nuove idee e nuovi obiettivi. Il mondo è cambiato, lo stile di vita è cambiato. Il consumatore è sempre più social, più attratto dalle immagini che non dai testi scritti…, e così abbiamo deciso di comunicare e sintetizzare in etichetta, con un immagine metaforica, quello che è stato il nostro percorso di crescita e i nostri obiettivi.
Il Nebbiolo è stato il mezzo che ci ha permesso di emergere e far sì che qualcuno parlasse di “Attilio Ghisolfi” e dei suoi vini. Così abbiamo pensato di rappresentare il Nebbiolo come un acino che si trasforma in una mongolfiera. La mongolfiera sale e “trascina” con se, lentamente, “l’uomo” raffigurato piccolo e sfocato che vuole rappresentare le difficoltà, le incertezza, le fatiche che abbiamo affrontato nel nostro percorso di crescita. Scopri di più
L’anno della svolta per l’Azienda Attilio Ghisolfi è il 1988. Fino ad allora l’azienda era ad economia mista, basata sulla produzione di frutta e uva da vino. La produzione di vino in bottiglia era però una parte marginale. Con l’ingresso in azienda di Gianmarco, cambia l’assetto produttivo. Nasce la prima etichetta “Attilio Ghisolfi” e gradualmente i vini prodotti incominciano ad essere commercializzati in bottiglia. In pochi anni i terreni coltivati a frutteto vengono convertiti a vigneto. Vengono acquisiti nuovi terreni particolarmente vocati per la coltivazione del Nebbiolo e l’azienda cresce di dimensioni. Tutto ciò solo con un obiettivo: quello di produrre vini di qualità indiscutibile. L’aspetto grafico dell’etichetta non è considerato fondamentale, anzi l’etichetta è volutamente semplice; “chi parla è il vino…”.
Con il 2020 arriva una ventata d’aria nuova, nuove idee e nuovi obiettivi. Il mondo è cambiato, lo stile di vita è cambiato. Il consumatore è sempre più social, più attratto dalle immagini che non dai testi scritti…, e così abbiamo deciso di comunicare e sintetizzare in etichetta, con un immagine metaforica, quello che è stato il nostro percorso di crescita e i nostri obiettivi.
Il Nebbiolo è stato il mezzo che ci ha permesso di emergere e far sì che qualcuno parlasse di “Attilio Ghisolfi” e dei suoi vini. Così abbiamo pensato di rappresentare il Nebbiolo come un acino che si trasforma in una mongolfiera. La mongolfiera sale e “trascina” con se, lentamente, “l’uomo” raffigurato piccolo e sfocato che vuole rappresentare le difficoltà, le incertezza, le fatiche che abbiamo affrontato nel nostro percorso di crescita. Scopri di più


Name | Ghisolfi Metodo Classico Extra Brut 2014 |
---|---|
Type | Bianco spumante metodo classico extra brut |
Denomination | VSQ |
Vintage | 2014 |
Size | 0,75 l |
Alcohol content | 12.5% in volume |
Grape varieties | 60% Pinot Nero, 40% Nebbiolo |
Country | Italia |
Region | Piemonte |
Vendor | Ghisolfi Attilio |
Origin | Monforte d’Alba |
Climate | Altitudine: 300/350 m. s.l.m. |
Soil composition | Marnoso, bianco tufaceo. |
Plants per hectare | 5400 |
Wine making | Le uve a bacca nera vengono vinificate in bianco con una pressatura soffice e selezionando la prima frazione di sgrondato che non presenta colorazione. Terminata la fermentazione, il 20% viene affinato in tonneaux da 500 Litri e la restante parte in vasche in acciaio INOX. |
Aging | Seconda fermentazione: Dopo 6 mesi segue l’assemblaggio e l’imbottigliamento per la rifermentazione in bottiglia. La peculiarità di questo vino è che per tutta la fase di vinificazione non vengono aggiunti solfiti. Dopo una permanenza su lieviti per 84 mesi si procede con il remuage manuale, la sboccatura e l’aggiunta della “liqueur” (3 g/l di zucchero e un piccolo dosaggio di solfiti per proteggere il vino in questa delicata fase). |
Residual sugar | 3.0 gr/L |
Allergens | Contains sulphites |