Vitigno |
Cannonau |
Sinonimi |
cannonadu, canonau, cannonao, cannonatu, gamay perugino, vernaccia di Serrapetrona, vernaccia nera, garnacha negra, Grenache. |
Colore bacca |
Bacca rossa |
Vigoria |
Moderata |
Maturazione |
Fine settembre. |
Produttività |
Abbondante e abbastanza costante. |
Zone di coltivazione |
E' diffuso in quasi tutte le zone viticole della Sardegna, in particolare in provincia di Nuoro e Sassari, ma di recente si trova anche in provincia di Vicenza, con il nome di friulano rosso. Nel mezzogiorno della Francia è chiamato grenache e rappresenta uno dei vitigni più diffusi. |
Storia |
I recenti ritrovamenti di antichi vinaccioli di Cannonau in vari siti archeologici della Sardegna hanno permesso di riscrivere parte della storia dell'origine della domesticazione della vite in Italia e nel Mediterraneo. Da ultimo, in occasione degli scavi condotti nel 2002 a Borore nel sito archeologico di Duos Nuraghes, sono stati rinvenuti centinaia di vinaccioli di vite (i semi contenuti in un acino d'uva), antichissimi, carbonizzati dal tempo, databili intorno al 1200 avanti Cristo, 3.200 anni fa. Questa scoperta - che ha portato alla ribalta nazionale il sito di Duos Nuraghes - oltre a dimostrare che le popolazioni nuragiche coltivavano la vite e producevano vino, ha permesso di capire che il "Cannonau sardo, che fino ad oggi si pensava fosse stato importato dalla Spagna, è di una varietà diversa da quella iberica e potrebbe essere viceversa originario della Sardegna", ed esportato quindi in Spagna, seguendo la irradiazione primaria della agricoltura, proveniente dalla Mezzaluna fertile. La teoria storica ufficiale fino alle recenti scoperte sui vinaccioli sardi raccontava che la domesticazione della vite, nata nell'area del Caucaso e della Mesopotamia, venne trasferita progressivamente in Anatolia e in Egitto, da qui nelle isole egee, in Grecia e nel resto dell'Europa, infine grazie ai Fenici arrivò nel Mediterraneo Occidentale ed in Sardegna. Oggi, con le recenti scoperte archeologiche, si può affermare con certezza che con l'arrivo dei Fenici, in Sardegna la coltivazione e domesticazione della Vitis vinifera era già conosciuta. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: di media grandezza, reniforme od orbicolare, generalmente trilobata, raramente quinquelobata; seno peziolare a lira, aperto, mediamente profondo, seni laterali superiori ellissoidali, chiusi o semichiusi, poco profondi; seni laterali inferiori mancanti o a V, semichiusi, poco profondi. Pagina superiore glabra, verde ordinario, quasi lucente; pagina inferiore glabra; lembo ondulato, superficie liscia; lobi spioventi; angoli alla sommità del lobo retti o leggermente ottusi; nervature principali sulla pagina inferiore di colore verde-giallastro, glabre o con rari peli sparsi. Dentatura mediamente regolare in 1, 2 o 3 serie, con denti di media grandezza, a margini leggermente carenati, a base di media larghezza.
Grappolo: di media grandezza, serrato o semi-serrato (per leggera colatura), conico o cilindro-conico, qualche volta alato, peduncolo di media grossezza, verde, semi-legnoso; pedicello di media lunghezza o quasi corto, di media grossezza e di colore verde: cercine mediamente evidente, piccolo, verde; pennello piccolo, esile, verde-giallastro, leggermente sfumato di rosa.
Acino: medio, rotondo o sub-rotondo, sezione trasversale regolare; buccia sottile e consistente, di colore nero-violaceo, molto pruinosa, ombelico mediamente evidente; polpa sciolta, a sapore neutro, succo leggermente colorato in rosa; separazione dell'acino dal pedicello regolare. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Il colore del vino ottenuto dal cannonau è rosso rubino, tendente al granato se sottoposto ad affinamento. Il profumo è fruttato, solo leggermente floreale, e nel tempo può acquisire sfumature speziate ed eteree. L'esame gustativo evidenzia una buona struttura ed una importante componente alcolica, media tannicità e freschezza appena accennata, con persistenza aromatica lunga e calda. |
Note |
Esigenze: in Sardegna non presenta, come ha scritto il Mameli, "particolari esigenze di clima e di terreno, ma per la produzione del vino liquoroso gli convengono il clima caldo e il terreno calcare-siliceo, alquanto fresco. Nei terreni calcarei secchi è molto soggetto all'aborto dei fiori". |