Regione |
Poland |
Nazione |
Polonia |
Clima e terreno |
La primavera giunge lentamente tra marzo e aprile, portando giorni di sole dopo un periodo di condizioni invernali-primaverili. L'estate, che dura da giugno ad agosto, è generalmente meno umida dell'inverno: si alternano temporali e tempeste con giorni secchi che si verificano soprattutto quando prevalgono i venti meridionali. L'inizio dell'autunno è generalmente soleggiato e tiepido, prima del periodo delle piogge e del clima più freddo di novembre, quando inizia la transizione verso l'inverno. L'inverno dura da uno a tre mesi, e apporta frequentemente nevicate, anche se con poche precipitazioni. Le temperature medie variano dai 6 °C nel nord-est ai 10 °C del sud, ma le temperature della Polonia variano largamente da stagione a stagione. Sulle più alte cime della nazione, la temperatura media si aggira intorno agli 0 °C; la costa baltica, influenzata dai venti moderati occidentali, presenta estati più fresche e inverni tiepidi. La temperatura più estrema si registra nel sud-est, presso il confine con l'Ucraina, dove la temperatura invernale è 4,5 °C più bassa che nel resto della Polonia. Le precipitazioni medie annuali dell'intero Paese si aggirano intorno ai 600 mm, ma alcune località isolate delle montagne ricevono anche 1.300 mm l'anno. La cifra è leggermente più alta nelle regioni del sud rispetto alle pianure centrali. Alcune aree, principalmente intorno al fiume Vistola, tra Varsavia e il Mar Baltico e nel nord-est del Paese, presentano una media di precipitazioni inferiore a 500 mm. In inverno, circa la metà delle precipitazioni che avvengono nelle pianure e l'intero totale che si verifica sulle montagne è sotto forma di neve. In media, le precipitazioni in estate sono il doppio dell'inverno. |
Storia |
Distillato tradizionale dell’Europa orientale, la Vodka ha origini incerte. I primi esperimenti per ottenere questo distillato siano stati fatti da monaci nel monastero russo di Viatka che vissero nel XII secolo d.C.; altri documenti, che appaiono conservati in modo migliore, sostengono che fu, invece, nel monastero di Chudov nel XV secolo che altri monaci ci cimentarono nell’impresa; tuttavia, nessuna di queste testimonianze sembra essere totalmente affidabile. Nel XV secolo, in Polonia o in Russia appare come Vodka, il quale è un diminutivo di acqua o acquetta (voda in russo, woda o wodka in polacco) per chiamare questo distillato che ricorda, per trasparenza, l’acqua. In Polonia, prima di usare questo termine, la vodka si chiamava gorkalkam oppure vinum crematum e anche okavita, dal latino acquae vita, cioè acqua di vita. In particolare, il documento principale cui fanno riferimento i polacchi risale al 1405 e in esso si consiglia di la vodka come medicinale. A tale scopo, il sovrano polacco Jan Olbrach permise a tutti, nel 1550, di produrre la propria vodka, mutando poi decisione successivamente sotto la spinta della casta nobiliare che voleva mantenere il monopolio della produzione. Ma fu solo fra il XVI e il XIX secolo che in Polonia venne utilizzata per la prima volta la patata come materia prima da fermentare e distillare, eliminando i vari miscugli con i quali si otteneva la gorzalka: vino o birra di scarsa qualità. La Polonia ribadisce e rivendica la primogenitura di questo distillato, rammentando che a Danzica la vodka era prodotta fin dal 1454, mentre i documenti russi certi non sembrano antecedenti al XVI secolo; non solo, ma anche ai tempi della grande Caterina di Russia (1684-1727), la vodka consumata alla corte di Pietroburgo era prodotta in Polonia. Oggi la vodka è prodotta, oltre che in Russia e in Polonia, in tutta l’Europa dell’est, dove è largamente consumata, ma anche in Finlandia, in Svezia, in Svizzera, in Italia e negli Stati Uniti. |
Prodotti tipici |
La vodka polacca, prodotta ormai quasi esclusivamente con segale, dopo la fermentazione produce un alcool che in seguito alla distillazione subisce due rettificazioni – per rendere la vodka più pura e limpida possibile – e un periodo di invecchiamento. Tali processi sono talmente importanti che le vodke polacche sono classificate secondo il loro grado di purezza: lusksusowa e wyborowy e zwykly (secondo e terzo posto). |
Piatti tipici |
La cucina polacca è particolarmente ricca e deve la sua varietà all’influsso di diverse etnie che nel corso dei secoli hanno convissuto per ragioni storiche sul territorio dell’attuale Polonia: Ebrei, Ucraini, Bielorussi, Lituani, Russi, Tedeschi, Cechi, Austriaci, Italiani. La gastronomia polacca è conosciuta soprattutto per le diverse varietà di affettati e per l’ottima vodka, qualche volta confusa con la cucina tedesca per l’uso dei crauti, della birra e della carne di maiale, con quella russa per via del barszcz (zuppa di barbabietole), della vodka e dei pierogi (ravioli – possono essere ripieni di carne, formaggio, frutta, funghi). Alcuni piatti tipici della Polonia sono: il Zurek (minestra di farina di segale, accompagnata da uovo sodo e salumi), il Barszcz bialy o czerwony (zuppa di barbabietole bianche o rosse), il Bigos (zuppa con diversi tipi di carne, crauti e spezie) , la Kotlet schabowy (cotoletta di maiale), la Kotlet mielony (cotoletta con carne macinata), i pierogi, il flaczki ( trippa), i kluski ziemniaczane (simili agli gnocchi di patate) le placki ziemniaczne (frittelle di patate). Dolci tipici: il makowiec ( con semi di papavero), il piernik (dolcetto al miele), il mazurek (fatto di pasta frolla e frutta secca), il sernik (a base di ricotta), jablecznik ( con mele e panna montata), la galaretka (gelatina di vari colori con frutta e panna). |