Vitigno |
Ribolla Gialla |
Sinonimi |
rebola, ribolla, ribolla bianca, raibola, ribuole, ribuèle in Friuli, repula in Slovenia. |
Colore bacca |
Bacca bianca |
Vigoria |
Buona |
Maturazione |
Seconda metà di settembre. |
Produttività |
Buona e costante. |
Zone di coltivazione |
E' molto diffuso sulle colline delle province di Udine e Gorizia e sul versante sloveno. |
Storia |
La sua origine dovrebbe essere goriziana, presumibilmente corrispondente all'Avola coltivata ai tempi dell'Antica Roma, come base per il Pucinum, un apprezzato vino dell'epoca. Altre testimonianze scritte risalgono al XII secolo che testimoniano la vinificazione del Ribolla friulano per la Repubblica di Venezia. Altri scritti del 1376 a Barbana parlano del vino sex urnas raboli, vinificato con il Raibola o Ràbola istriano e del Collio. Il Ribolla viene citato come omaggio per le personalita in visita in citta in altri documenti della fine del quattrocento e della metà del cinquecento nel comune di Udine. La Rabiola, come si chiamava all'epoca, venne regalato anche all'Imperatore Carlo V dalla Serenissima di Venezie. Il Ribolla venne citato anche da Boccaccio nei suoi scritti contro i vizi della gola. La Germania ha sempre avuto una certa passione per il Ribolla, con appassionati come il Duca Leopoldo III di Austria che si riforniva annualmente a Trieste secondo un contratto ben preciso. Il vino del Ribolla veniva anche protetto dalla legge grazie ad un'ordinanza del 1446 che puniva le frodi obbligando la certificazione del luogo di provenienza. Anche il prezzo del Ribolla trova numerose documentazioni scritte in questo periodo con un costo di 50 grossi nel 1365. Altri documenti risalgono al settecento ad opera di Antonio Musnig che lo cita tra i primi vini friulani. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: grandezza media, quasi intera o con accenni a tre lobi, rotondeggiante; seno peziolare generalmente aperto; seni laterali superiori aperti, appena accennati, angolo alla sommità del lobo terminale retto; lobi poco marcati, lembo piano o leggermente a coppa; pagina superiore di color verde chiaro, liscia, glabra; pagina inferiore verde chiaro, glabra o con leggera lanuggine sulle nervature principali; nervature poco appariscenti, verdi o leggermente rosate alla base. Dentatura abbastanza evidente, con denti in due serie, con margini convessi.
Grappolo: piuttosto piccolo, cilindrico-piramidale, di media compattezza; peduncolo visibile, legnoso fino alla prima ramificazione; pedicelli corti di color verde giallastro; cercine verrucoso evidente; pennello medio, verde. Accanto alla "Ribolla gialla", un tempo più che oggi esisteva anche una "Ribolla verde", che differisce dalla prima per essere ritenuta di maggiore produttività, per essere meno soggetta alla colatura e per alcuni caratteri del frutto come: grappolo più compatto, acini con buccia verdastra, più succosi ma meno zuccherini (in conclusione questa "Ribolla" è qualitativamente meno pregiata e fornisce un prodotto meno apprezzato della "Ribolla gialla").
Acino: medio, un po' discoide; buccia pruinosa, di color giallo alabastrino, punteggiata, poco spessa, con ombelico persistente; polpa sciolta, di sapore neutro, dolce, un po' astringente. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Con la ribolla gialla si ottiene un vino dal colore giallo paglierino tendente al dorato, con profumo intenso, floreale e fruttato. Al gusto esprime buon equilibrio tra freschezza e morbidezza, con una struttura delicata e piacevole persistenza gusto-olfattiva. |
Note |
Resistenza alle malattie ed altre avversità: va un po' soggetta a colatura ed al marciume dell'uva nelle annate molto umide. Per il suo germogliamento tardivo sfugge ai danni delle brinate primaverili. |