Se si annovera l’evoluzione della viticoltura sannita, i Mustilli figurano alle primissime voci in quanto a caparbietà e promozione di vitigni autoctoni. In epoca di boom economico Leonardo e sua moglie Marilì hanno continuato ad accudire e valorizzare la campagna, reimpiantando Falanghina, Greco, Aglianico e Piedirosso, preferendo queste a colture alloctone ben più facili e all’epoca remunerative.
La Doc Sant’Agata dei Goti, nata nel 1993, ha coronato il loro sogno di una vita e l’ulteriore sviluppo della stessa, divenuta nel 2011 sottozona della Denominazione Sannio e Falanghina del Sannio, ha dato ulteriore accelerazione al territorio, che ai Mustilli deve tanto.