Vitigno |
Trebbiano Toscano |
Sinonimi |
albano, biancame, bobiano, castelli romani, procanico, santoro e altri in Italia; saint-emilion, ugnì blanc, rossan de Nice in Francia. |
Colore bacca |
Bacca bianca |
Aromaticità |
Neutro |
Vigoria |
Ottima |
Maturazione |
Prima e seconda decade di ottobre. |
Produttività |
Molto abbondante e costante, specialmente nei cloni selezionati. |
Zone di coltivazione |
E' uno tra i vitigni più diffusi a livello nazionale ed è coltivato su oltre 61.000 ha in quasi tutte le regioni, anche se si trova soprattutto in Toscana, Lazio ed Umbria. |
Storia |
Il vitigno Trebbiano toscano ha origine comune agli altri vitigni della famiglia dei Trebbiani, noti in Italia fin dall'epoca romana. Il loro nome deriva da "Trebula", ossia fattoria (Plinio il vecchio descrive un "Vinum Trebulanum", che secondo questa interpretazione, starebbe per "vino di paese", o "vino casareccio"). Distinguere i vari cloni, che portano un nome che spesso indica la loro prevenienza o l'areale di maggior diffusione, non è sempre così facile. La storia ha portato il Trebbiano toscano in Francia, col nome di Ugni Blanc, dove costituisce la base per la produzione del Cognac e dell'Armagnac, probabilmente a seguito del trasferimento del Papa ad Avignone nel quattordicesimo secolo. Altri datano la sua diffusione oltralpe al matrimonio di Caterina de' Medici con Enrico II di Valois, re di Francia. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: grande o medio-grande; pentagonale, quinquelobata; seno peziolare a lira chiusa con bordi sovrapposti; seni laterali superiori a bordi sovrapposti; seni laterali inferiori a bordi paralleli od a V stretto; lobi piani; angolo alla sommità dei lobi, acuto; lembo piano, talvolta leggermente piegato a gronda, con superficie bollosa ed un po' ondulata; pagina superiore glabra, di color verde di tono medio, opaca o mediamente brillante, con nervature verde chiaro; pagina inferiore fortemente aracnoidea o lanugginosa, di color grigio-verde chiaro, con nervature di 1°, 2° e 3° ordine sporgenti; denti laterali molto pronunciati, convessi, ma talvolta anche irregolari, a base larga.
Grappolo: grande o medio-grande (lungo 18-25 cm e talvolta di più); di aspetto semi-compatto o semi-spargolo, allungato con una o due ali; peduncolo visibile, erbaceo o semi-legnoso, mediamente lungo, di color verde o nocciola, grosso; raspo verde.
Acino: medio (diametro mm 13-15), discoide o sferoide di forma abbastanza regolare ed uniforme; ombelico talvolta persistente, ma non sempre; buccia più o meno pruinosa, di color giallo-verde o giallo-rossastro, a seconda del clone, molto più resistente di quella della "Malvasia del Chianti"; polpa succosa, mediamente consistente; sapore neutro; pedicello di lunghezza media (mm 6-8) e di color verde; cercine evidente, meno grosso di quello della "Malvasia", di color verde; pennello medio, ma talvolta anche corto, di color verde chiaro, traslucido, non molto resistente al distacco. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Il vino che si ottiene dal trebbiano toscano è giallo paglierino, il profumo è abbastanza intenso e fruttato, ed il gusto evidenzia una struttura discreta ed un buon equilibrio. |
Note |
Resistenza alle malattie: ai comuni parassiti della vite presenta una resistenza normale; l'uva si conserva con una certa facilità in fruttaio. |