Vitigno |
Lagarino bianco |
Sinonimi |
Sghittarello, Chegarel (in Val di Cembra) |
Colore bacca |
Bacca bianca |
Vigoria |
Buona |
Zone di coltivazione |
Oggi questa varietà è presente su piccole superfici in vigneti pluriennali (50–80 anni) lungo tutta la Val di Cembra. Era coltivato soprattutto per la sua elevata acidità malica per tagliare mosti e vini. |
Storia |
Questo vitigno è presente in provincia di Trento da molto tempo, ma si registra una sua limitata diffusione. Le zone storiche dove si è maggiormente diffuso sono principalmente la val di Cembra e la Valsugana nei dintorni di Pergine. Negli areali di coltivazione viene chiamato anche con il sinonimo dialettale Chegarel. Questo vitigno viene anche citato da alcuni autori con il nome Schittarella (Rauzi et al., 1974). Il nome deriva verosimilmente da Val Lagarina, anche se mancano i riscontri storici in grado di confermarne l’antica coltivazione nel bassoTrentino. Secondo alcuni autori (Marchi, 1929), il nome Lagarino dovrebbe derivare dalla italianizzazione del nome Lagrein bianco. |
Caratteristiche ampelografiche |
Germoglio: apice con scarsi peli striscianti all’estremità, verde sia la faccia dorsale che ventrale degli internodi.
Foglia: pentagonale, con tre lobi, di colore verde con una bollosità media e assenza di peli in entrambe le pagine. Il seno peziolare mostra forma di V e lembi poco aperti. I seni laterali sono aperti.
Grappolo: grosso compatto cilindrico.
Acino: grosso, sferoidale, di colore verde-giallo e di sapore neutro. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Si ottengono vini con spiccata freschezza, con strutture leggere ed elevata acidità. L’aroma è florale-fruttato con note agrumate e leggermente speziate. |
Note |
Usato principalmente come vino da taglio per la sua elevata acidità, si può proporre anche nella versione spumante. In Val di Cembra dalle sue vinacce nasce un’ottima grappa. |