Fin dall'antichità l'Andalusia, terra dalle condizioni climatiche piuttosto variegate, si è sempre contraddistinta per lasua vocazione vinicola: qui l'esperienza del viticoltore si è contrapposta ad una tipolologia di terreno e clima particolari per la vinificazione. Questo terriorio infatti, è per gran parte argilloso, caratterizzato da escursioni termiche ma ciò nonostante fonti storiche lo pongono come uno dei primissimi territori europei dediti alla produzione di vino.
Ivini andalusi sono particolarmente conosciuti per la modalità di fermentazione definita "flor", di cui sono molto famosi vini come il Manzanilla o il Fino dal sapore intenso, forte, ma dal vago sapore di mandorla. E' il vino che meglio rappresenta lacultura e lagastronomia andaluse. Anche la zona di Malaga è la terra andalusa del vino per eccellenza tanto che negli ultimi anni oltre al riconoscimento di zona Dop, sta conoscendo un processo di ammodernamento e innovazione da parte anche di molti viticoltori stranieri. Infatti proprio qui hanno deciso di affrontare la loro avventura con i vitigni autoctoni e scegliendo talvolta dicooperare con cantine storiche del posto per riproporre sul mercato antiche varietà Malaga.
Caratterisitica principale dei vini andalusi, è lagradazione alcolica piuttosto alta e la tipologia dolce che li rende famosi: in questa terra sono presenti ben 7 denominazioni di origine protetta (Dop) che ricordano le rispettive zone di produzione di vini importanti come il Vino Naranja del Condado de Huelva e il Jerez detto anche Xérès o Sherry, il Pedro Ximenez, o il Montilla Moriles...
Con il marchio Igp, invece, anche vini da tavola rossi, rosèe o bianchi un tempo poco conosciuti, stanno negli ultimi anni raggiungendo il successo grazie anche all'interesse turistico delle zone di produzione.
Informazioni su Andalusia
Regione |
Andalusia |
Nazione |
Spagna |
Storia |
La regione coincide all’incirca con l’antico regno di Tartesso, colonizzato nell’8° sec. a.C. dai Fenici, poi conquistato dai Focesi (6° sec.) e verso il 500 a.C. dai Cartaginesi. Alla fine del 3° sec. fu assoggettato dai Romani che, con Augusto, lo costituirono in provincia, con il nome di Baetica. All’inizio del 4° sec. d.C. fu invasa dai Vandali, che lasciarono traccia nel nome della regione (Andalucía da Vandalicia), che dagli Arabi fu usato per indicare l’intera Spagna. Gli Arabi l’occuparono nel 711, facendo di Cordova con la dinastia omayyade il massimo centro della Spagna. Con la riconquista cristiana del regno di Granata (1492), l’Andalusia entrò a far parte della storia generale della Spagna. |
Prodotti tipici |
Lo Sherry è di gran lunga il prodotto più famoso della regione e probabilmente il miglior vino spagnolo, nonostante l’enologia moderna si stia muovendo in altre direzione. Il repentino sviluppo della Costa del Sol è stato accompagnato dalla rapida espansione di vigneti destinati alla produzione di vini non fortificati, sia secchi che dolci. Nel 2001 la DO venne riorganizzata in due DO distinte: Màlaga e Sierras de Màlaga. Nel 2005 l’area totale destinata alle vigne era cresciuta del 50%, in parte grazie all’aggiunta di due nuove sottozone. La sottozona dinamica si trova attorno a Ronda, la rinomata città arroccata su una collina dove sono stati recentemente impiantati ampi appezzamenti con varietà internazionali tra cui il petit verdot, ma anche tempranillo e romé, la specialità rossa locale. Per quanto riguarda le uve bianche, sono ammessi il vitigno di Montilla-Moreles pedro ziménez, i moscatel e il maccabeo, oltre al sauvignon blanc e allo chardonnay. |
Piatti tipici |
Alcuni ottimi prodotti come l’olio d’oliva e il vino e alcuni piatti come il gazpacho, la tortilla de patatas (frittata di patate), l’ensaladilla (insalata russa), il pisto (caponata), le croquetas (crocchette), le anchoas en vinagre (acciughe sott’aceto), i huevos rotos (uovo strapazzato) e il rabo de toro (coda del toro) sono presenti indistintamente in ogni parte della regione. La pasticceria andalusa presenta reminiscenze arabe che emergono nell’uso della mandorla e del miele. I conventi hanno conservato la tradizione e offrono le “yemas” di San Leandro, le frittelle dolci di San Benito, i “pionono” di Santa Fe, i dolci alla zucca, le sfoglie con la marmellata di zucca, la frutta sciroppata, i “maimones”, i “pestiños”, ecc. Il torrone di Cadice, le anguille di marzapane, il dolce di mela cotogna, gli “alfajores”, i "mantecados", i "polvorones", le ciambelline al vino, ecc. sono dolci da scoprire. |