Vitigno |
Nero d'Avola |
Sinonimi |
calabrese, calabrese nero, nero d'Avola, calabrese d'Avola, calabrese pizzuto. |
Colore bacca |
Bacca rossa |
Specie |
Autoctono |
Vigoria |
Ottima |
Maturazione |
Primi quindici giorni di settembre. |
Produttività |
Media e regolare. |
Zone di coltivazione |
E' diffuso soprattutto nella Sicilia orientale (Pachino e Noto) e in quella occidentale (agrigentino, marsalese e palermitano). |
Storia |
Origine incerta anche se il suo sinonimo Calabrese ne suggerisce una provenienza dalla Calabria, in verità non certificabile in quanto il vitigno viene coltivato in Sicilia da moltissimi secoli. È conosciuto anche con i sinonimi Calabrese d'Avola, Calabrese nero, Calabrese pizzutello e Calabrese dolce. In altre versioni sull'etimologia della parola Calabrese si fa riferimento ad un'errata interpretazione dal dialetto isolano del termine calaurisi, dalle parole calea, con il significato di uva, e aulisi, ad indicare la provenienza da Avola, in provincia di Siracusa. Un'altra interpretazione vuole l'utilizzo del termine calabrese per ragioni puramente commerciali in quanto fino al settecento, ovvero fino all'avvento del Marsala, i vini provenienti dalla Calabria erano molto rinomati e più facilmente vendibili all'estero, specialmente in Francia. Dalla fine dell'ottocento comunque i vini siciliani avevano già avuto modo di farsi conoscere e in particolare quelli vinificati dal Nero d'Avola nell'attuale provincia di Siracusa, specificatamente dal territorio di Pachino. Questi erano molto in voga e apprezzati specialmente dai cugini d'oltralpe. Nei secoli precedenti il Nero d'Avola fu utilizzato invece questi esclusivamente per il taglio. Dopo una lunga gestazione di vini in purezza , a cominciare dagli anni settanta del novecento, il Nero d'Avola assunse il carattere odierno, con una produzione di ottimi vini di livello internazionale. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: grande, orbicolare, intera; seno peziolare a lira chiusa o aperta, talora anche a lira chiusa con bordi sovrapposti; lobo apicale piano; angolo alla sommità dei lobi terminali, ottuso; pagina superiore di colore verde-cupo, superficie del lembo ondulata, spessa, opaca e glabra; pagina inferiore di colore verde-chiaro, aracnoidea; nervature verdi, superiormente ed inferiormente; nervature inferiori di I e II ordine aracnoidee, sporgenti quelle di I e II ordine; denti irregolari; poco pronunciati e mucronati; a margini irregolari ed a base larga.
Grappolo: medio, conico, alato (con un'ala), spesso composto, di aspetto medio; peduncolo visibile, semi-legnoso, grosso; pedicello medio, verde; cercine evidente, verde; pennello corto, facilmente separabile dall'acino.
Acino: medio, ellissoide od ovoide, regolare, a sezione trasversale regolare (circolare); buccia color bluastro, regolarmente distribuito; pruinosa, di medio spessore e coriacea; ombelico prominente; polpa succosa, a sapore semplice; succo incolore. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Fornisce vini di grande struttura, potenti, dagli aromi profondi e la capacita di invecchiamento in legno. Il colore fornito al vino è un bel rubino intenso con sfumature violacei che tendono al granato con l'invecchiamento. La gamma olfattiva spazia in complessità dalla viola alle spezie dolci come la liquirizia e chiodi di garofano. La fase fruttata comprende le more, i lamponi, le prugne secche, le ciliegie e il ribes nero. Con l'invecchiamento assume sempre più sfumature di cioccolato e aromi terziari di cuoio e tabacco. |