Storia |
Il vitigno Trebbiano romagnolo ha le sue origini nel centro Italia, come quasi tutti gli altri vitigni della famiglia dei Trebbiani. Questi vitigni sono noti in Italia fin dall'epoca romana, ed Il loro nome deriva da "Trebula", ossia fattoria (Plinio il vecchio descrive un "Vinum Trebulanum", che secondo questa interpretazione, starebbe per "vino di paese", o "vino casareccio"). Distinguere i vari cloni, che portano un nome che spesso indica la loro prevenienza o l'areale di maggior diffusione, non è sempre così facile. Il Trebbiano Romagnolo è stato citato da varie fonti già alla fine del medioevo nella provincia di Bologna. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: grandezza media, pentagonale, tri e pentalobata; seno peziolare con bordi sovrapposti o chiudentisi, seni laterali superiori chiudentisi, seni laterali inferiori a U, poco profondi; angolo alla sommità del lobo terminale, retto; lembo piegato a coppa; pagina superiore di color verde chiaro, glabra, opaca, bollosa; pagina inferiore grigio-verde, vellutata sulle nervature e lanugginosa sul lembo; nervature principali poco appariscenti, verdi ma con base rossastra; denti poco pronunciati, con margini convessi, a base larga.
Grappolo: grandezza media (lungo circa 20 cm), cilindro-piramidale, alato con una o due ali, un po' compatto, peduncolo visibile, piuttosto sottile, erbaceo, rosato alla base; pedicelli un po' corti, sottili, di color verde chiaro; cercine poco evidente, verde giallastro; pennello piccolo, corto.
Acino: medio, sferoide, regolare, buccia di color giallo ambrato, che può diventare rossastro, pruinosa, sottile, consistente, un po' astringente, con ombelico persistente; polpa succosa, sciolta; sapore semplice, dolce. |