Vitigno |
Scimiscià/Çimixà |
Sinonimi |
Scimiscià, Scimixà, Simixà, Cimicià, Cemixiaro, Cimixiaro, Cimixà |
Colore bacca |
Bacca bianca |
Specie |
Autoctono |
Vigoria |
Medio-Buona |
Zone di coltivazione |
Il vitigno viene coltivato nell'area città di Genova, nel Ponente genovese, nell’area del Tigullio e nella propaggine orientale della costiera del Golfo Paradiso. |
Storia |
La descrizione è stata fatta in un vigneto sito in località Cassettarla (Cicagna) di proprietà del sig Baccicalupo Marco, condotto dalla Comunità Montana della Fontanabuona e gestito dalla Cooperativa Agricola San Colombano. Le testimonianze storiche e le recenti esperienze di vinificazione suggeriscono di attendere una maturazione completa, con una vendemmia medio-tardiva, al fine di conseguire interessanti valori nei mosti e quindi nei vini relativi. Durante le vendemmie 2001 e 2002 si è dimostrato l'elevata potenzialità delle uve per vini passiti. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia adulta: tendenzialmente medio-grande, lunghezza di circa 16 cm, pentagonale, pentalobata ed in alcuni casi trilobata; nella parte mediana del tralcio dominano le foglie pentalobate; in alcune viti si riscontrano foglie trilobate, tipiche di vitigni meno vigorosi; seno peziolare aperto a lira o a U con presenza occasionale di un dente; seni laterali superiori a lira con lobi leggermente sovrapposti, gli inferiori sono a U generalmente non sovrapposti ed in alcuni casi con dente; il lembo fogliare ha una colorazione verde medio-scuro ed una forte tomentosità, soprattutto nella pagina inferiore (presente comunqeu anche su quella superiore); nel complesso la foglia risulta essere vellutata e le nervature principali presentano alla base (primi 2-3 cm) una evidente colorazione rosso violacea; il lembo presenta una leggera depressione ed una ondulazione generalizzata, con una leggera bollosità; profilo della foglia contorto-revoluto; denti abbastanza regolari, larghi circa 1.6 cm e lunghi mediamente 1.4 cm, con margini di tipo misto, pur prevalendo i denti a lati convessi.
Grappolo a maturità industriale: nell'ambito dei rilievi eseguiti si sono riscontrati due tipologie di grappoli: uno medio grosso e uno medio (370 e 230g); tra di essi la differenza è riconducibile soprattutto al peso medio dell'acino (2,4-2,8 g contro l,9-2,2 g); il grappolo più grande risulta, conico allungato, con ala talvolta lungamente peduncolata, da spargolo a mediamente compatto, peduncolo lungo circa 6,4 cm con lignificazione media-forte; i grappoli di grandezza media sono invece tendenzialmente a forma piramidale con ala più ridotta, acini più compatti e tondeggianti.
Acino: generalmente rotondo o ellissoidale, di colore giallo verde che diventa dorato al sole e con esposti; presenta punteggiature color ruggine che sono maggiori nei grappoli meglio esposti. |
Note |
Resistenza ai parassiti ed altre avversità: verso la peronospora offre una minor tolleranza rispetto alla Bianchetta genovese mentre si dimostra meno sensibile all'oidio; inoltre, se normalmente fino all'invaiatura il grappolo si presenta in buone condizioni, successivamente risulta sensibile a diverse anomalie: scottature, imbrigliamento da parte dei viticci che lo scompongono e lo attorcigliano con conseguenze sulla crescita regolare dei grappoli, disseccamenti di porzione di essi, sintesi parzialmente compromessa, difficoltà vendemmiali: il grappolo compatto e la buccia sottile possono predisporre lo sviluppo di botrite soprattutto a seguito di punture di vespe o altre ferite. |