Vitigno |
Pigato |
Sinonimi |
non se ne conoscono. Il suo nome puo' derivare dalla voce dialettale "pigau", che significa macchiettato, o dal latino "picatum", che era un vino aromattizzato con pece. |
Colore bacca |
Bacca bianca |
Specie |
Autoctono |
Vigoria |
Buona |
Maturazione |
Ultima decade di settembre. |
Produttività |
Abbondante e costante, che raggiunge in media i 100 quintali per ettaro. Solo nei terreni più freschi e allorché non si seconda il rigoglio vegetativo con un sistema espanso di potatura il vitigno è soggetto alla colatura. Appunto per evitare il fenomeno della colatura, nei pergolati della zona di Ortovero i ceppi hanno due-tre biforcazioni, ciascuna delle quali suddivisa in 2-3 tralci piuttosto lunghi. La produzione per ceppo nelle spalliere è di circa Kg. 1,5, mentre nel pergolato un ceppo può produrre da 20 a 30 Kg. di uva e anche più. |
Zone di coltivazione |
E' diffuso soprattutto nella Riviera Ligure di Ponente, in provincia di Savona, nella piana di Albenga e nella valle dell’Arroscia. |
Storia |
Il vitigno Pigato è un vitigno bianco della Liguria, coltivato esclusivamente nelle provincie di Imperia e Savona, probabilmente importato dalla Tessaglia, in Grecia, forse alla fine del 1600, come clone della Malvasia o forse molto prima, come vitigno autoctono. Il nome non viene in aiuto da questo punto di vista in quanto potrebbe indicare sia il termine dialettalepigau,, macchiato, in quanto delle macchie scure si presentano sulle bucce alla maturazione, ma anche il termine picatum, un vino aromatizzato del luogo conosciuto già dai Romani. Recenti analisi lo fanno invece derivare dal Vermentino, di cui conserva numerose caratteristiche, ma non è da confondere con l'altra grande uva bianca ligure. Noto nella zona di Savona da moltissimi secoli, la sua prima testimonianza scritta è del 1883 nel Bollettino ampelografico. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: media grandezza [nel Vermentino è più grande, e con seni meno profondi], pentagonale, quinquelobata; seno peziolare a lira chiusa con tendenza a sovrapporre i lobi e con i bordi seghettati all'estremità; seni laterali superiori a lira con bordi sovrapposti; seni laterali inferiori a lira, a volte con bordi sovrapposti, a volte a lira o a lira chiusa; pagina inferiore cotonosa con nervature verde-chiarissimo (nervature 1a 2a 3a leggermente aracnoidee); pagina superiore glabra con nervature principali verdi, come la pagina; lembo piano [nel Vermentino è bolloso]; lobi di massima piani, leggermente contorto il principale; denti abbastanza pronunciati, irregolari, a margini rettilinei e curvilinei in tutti i sensi, a base stretta; alcuni uncinati; colore: nella pagina superiore, verde bottiglia intenso; in quella inferiore verde bottiglia chiaro; lucentezza: opaca; nervature 1-2-3 marcate, ma non troppo sporgenti.
Grappolo: grandezza media e aspetto tra medio e compatto [nel Vermentino è più grande, meno serrato e poco resistente al marciume]; forma corta ma non tozza, conica semplice e alata (con una o due ali); non è raro il grappolo alato, però è più frequente il semplice; sulla stessa vite rare le due ali; peduncolo visibile, semi-legnoso, sottile, flessibile e tenace.
Acino: medio, di forma sferoide allungata (diametri medi mm 17x19, 17x18, 19x19) [nel Vermentino è più rotondo e più grande]; ombelico persistente e prominente; sezione trasversale circolare regolare; buccia pruinosa [più spessa che nel Vermentino]; colore ambrato-dorato quando è esposto al sole ed è lasciato ben maturare [nel Vermentino il colore è giallo-dorato]; viceversa assume toni e gradazioni diverse a seconda della intensità dell'esposizione al sole; distribuzione del colore irregolare anche sulla stessa vite da grappolo a grappolo e sullo stesso grappolo; buccia di medio spessore; succo incolore; polpa succosa e molle; di sapore speciale gradevole (perciò si presta da tavola); pedicello medio facilmente separabile dall'acino sottile (da mm 7 a 10 in media); cercine evidente di color verde; pennello corto, giallo pallido. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Con il pigato si ottiene un vino dal colore giallo paglierino con leggeri riflessi oro-verde; il profumo è intenso, fruttato e floreale, con sentori vegetali e di erbe aromatiche. La struttura gustativa si basa su note sapide e fresche, supportate da buone componenti di morbidezza, media struttura e persistenza aromatica lunga. |
Note |
Resistenza alle avversità: è abbastanza resistente alla peronospora, la quale comunque colpisce più il grappolo che la foglia; per questa crittogama di norma sono sufficienti 4-5 trattamenti; buona resistenza anche all'oidio. |