Vitigno |
Albarola |
Sinonimi |
Albarola bianca, Bianchetta Genovese, Uva Albarola, Albarola di Lavagna, Erbarola o Arbarola, Albarola trebbiana, Trebbiano locale, Temosci, Calcatella di Sarzana. |
Colore bacca |
Bacca bianca |
Aromaticità |
Semi-Aromatico |
Specie |
Autoctono |
Vigoria |
Molto buona |
Maturazione |
15 Settembre |
Zone di coltivazione |
Il vitigno Albarola è diffuso soprattutto in liguria nella riviera ligure di ponente fino alla Toscana. Ha notevoli somiglianze con la Bianchetta genovese, e molti lo ritengono suo sinonimo. |
Storia |
In passato veniva chiamata Calcatella per la caratteristica serrata tra i grappoli, uno a ridosso dell'altro, calcati appunto nel linguaggio informale. La netta somiglianza tra i due vitigni, Bianchetta ed Albarola, venne segnalata già nell'ottocento da De Maria, Gallesio e Leardi. Il Gallesio in particolare la riteneva originaria della Liguria, ma alcuni ne sospettano la provenienza toscana, dove viene coltivato e incluso in alcuni disciplinari, anche se il suo impiego è quantitativamente molto inferiore rispetto alla riviera ligure. Dell'Olio Macaluso invece la indica chiaramente nel 1963 come una varietà la cui origine sarebbe da ricercare in un'ampia area dalla Riviera di Levante al Sarzanese poi sconfinata nella Toscana settentrionale. La sua coltivazione nell'ottocento era comunque molto più estesa rispetto ad oggi, specialmente nella Riviera di Levante. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: di media grandezza, più larga che lunga; forma orbicolare ed in parte pentagonale; prevalentemente intera (alcune leggermente trilobate e nei succhioni pentalobate); seno peziolare a lira stretta e bordi dei lobi sovrapposti; seni laterali superiori a V poco evidente nelle poche foglie trilobate; seni laterali inferiori praticamente assenti. Pagina superiore colore verde cupo, opaca, glabra; pagina inferiore colore verde chiaro, con tomento aracnoideo, diffuso anche sulle nervature. Lembo prevalentemente piano, talvolta un po' piegato a doccia; lobi piani, talvolta un po' a gronda; superficie del lembo ondulata-bollosa; nervature principali sulla pagina inferiore sporgenti, ordine 1-2-3, color verde chiaro; quelle della pagina superiore spiccano per la colorazione verde chiaro. Lobo principale terminante ad angolo retto o quasi; denti laterali poco pronunciati, piuttosto convessi, a base larga.
Grappolo: di media grandezza (cm 16-20); compatto; forma allungata cilindrico-conica, talvolta con una corta ala; peduncolo visibile, erbaceo oppure semi-legnoso, sottile.
Acino: grandezza media (12-18 mm); forma sferoide, tendente all'ellissoide, regolare; ombelico persistente e prominente; sezione trasversale circolare, regolare. Buccia pruinosa, colore verde giallastro, talvolta tendente al dorato, distribuzione del colore abbastanza regolare; spessore medio, consistenza tenera; polpa succosa, succo incolore di sapone neutro. Pedicello di lunghezza non costante (corto e medio), di colore verde; cercine evidente, verde; pennello di media lunghezza, colore giallo; distacco dell'acino facile. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Il vino che si ottiene dal vitigno albarola è di colore Giallo paglierino con riflessi verdolini. Al palato è erbaceo. |
Note |
Comportamento rispetto all'innesto: ha dimostrato buona affinità con i vari portinnesti usati: un tempo Rupestris du Lot, successivamente in gran parte sostituito dal Berl. x Rip. 420 A ancor oggi dominante, come pure con il Berl. x Rip. Kober 5BB di più recente introduzione. |