Descrizione
La storia del Barolo Chinato risale all'800, epoca in cui si iniziò ad aggiungere al tipico vino piemontese un infuso di china ed erbe per renderlo più resistente nel tempo. La ricetta, in realtà, consentiva anche di creare una bevanda aromatizzata dalle proprietà medicinali. Oggi, la Cantina Fontanafredda ne propone una versione raffinata, seguendo alla lettera una lunga tradizione delle Langhe: alle pregiate uve Nebbiolo aggiunge l'aroma di china calissaia e di un esclusivo mix di spezie ed erbe. I vigneti, allevati con metodo Guyot e situati ad Alba in Piemonte, affondano le loro radici in terreni fruttuosi, ricchi di marne e di calcare. Coltivati in zona collinare, a circa 400 m. s.l.m, i grappoli godono di una continua esposizione solare e sono vendemmiati nel mese di ottobre. Dopo la vendemmia, le uve vengono fatte fermentare in grandi tini d'acciaio per circa 10 giorni, al termine dei quali mosto e bucce vengono lasciati riposare insieme per intensificare aromaticità, gusto e colore del vino. In maniera separata viene preparato l'infuso aromatico: estratti di china, erbe e spezie come genziana, cannella, cardamomo e chiodi di garofano, vengono messi a macerare in alcool per 90 giorni. Dopo un affinamento di 6 mesi, condotto in fusti di rovere, l'infuso è unito al vino. Per completare la ricetta del vino rosso DOCG Barolo Chinato vengono poi aggiunti lo zucchero e l'alcool. Il processo prosegue con ulteriori 60 giorni di invecchiamento in bottiglia ed il vino è pronto per essere immesso in commercio.
Dettagli
Profumo
Sapore
Servire a:
18 - 20 °C.
Longenvità:
Oltre 25 anni
Tempo di decantazione:
1 ora
Abbinamenti
- Anno di avviamento: 1878
- Enologo: Giorgio Lavagna
- Bottiglie prodotte: 7.000.000
- Ettari: 120
Come tutte le cose belle anche Fontanafredda nasce da una storia d’amore, quella fra il primo Re d’Italia Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana.
Produttori di Barolo e di grandi vini delle Langhe, è stata teatro di tante prime volte: è loro il primo Barolo ad andare oltreoceano, sono loro i primi a produrre nel 1959 il primo Metodo Classico che sarà precursore dell’Alta Langa.
Principio fondante della cantina è il concetto di comunità.
Dal 2018, Fontanafredda coltiva 120 ettari certificati biologici che fanno da cornice al primo Villaggio Narrante d’Italia e che ancora oggi ospita 12 famiglie di lavoratori che rendono il borgo un vero e proprio paese, vivo e produttivo.
Fontanafredda è anche hospitality, un luogo di ritrovo dove tutti sono i benvenuti grazie alla sua ospitalità a 4 stelle.
L'azienda oggi conserva intatte le testimonianze del suo nobile passato - la residenza di caccia, il borgo, le ampie cantine, i vigneti -, ma continua a rinnovarsi e a sperimentare, perfezionando ciò che la natura e la storia hanno tramandato. Per questo, nelle Langhe, dove la vite e il vino legano tra loro le generazioni l’una all’altra e disegnano il paesaggio, Fontanafredda si propone come un punto di riferimento imprescindibile. L'espressione di una cultura del vino che nasce dalla terra, dal vigneto, e si affina grazie al lavoro e alla creatività degli uomini.
Nel 2021 l'Alta Langa DOCG Contessa Rosa Rosé 2014 è stato nominato "Miglior Spumante al Mondo" secondo Tastingbook 2021.
Nel 2022 nostro BAROLO SERRALUNGA 2018 è entrato nella TOP100 di WINE SPECTATOR al 78° posto.
Scopri di più
| Nome | Fontanafredda Barolo Chinato 0.5L |
|---|---|
| Tipologia | Rosso fermo |
| Classificazione | Barolo DOCG |
| Formato | 0,50 l |
| Grado alcolico | 16.5% in volume |
| Vitigni | 100% Nebbiolo |
| Nazione | Italia |
| Regione | Piemonte |
| Produttore | Fontanafredda |
| Ubicazione | Zona di origine del barolo, che comprende il territorio di undici comuni situati a ovest di Alba. |
| Clima | Vigneti di media e alta collina (300-400 m. s.l.m.) di varie esposizioni (con esclusione del nord). |
| Composizione del terreno | Vigneti impiantati su terreni di origine mioceno-elveziana e tortoniana, caratteristicamente ricchi di calcare e marne. |
| Sistema di allevamento | Guyot |
| N. piante per ettaro | 4.500 ceppi/ha |
| Vendemmia | I-II decade di ottobre. |
| Vinificazione | : la fermentazione è di tipo tradizionale, effettuata in tini di acciaio a cappello galleggiante, con durata media di 8 2 giorni a temperatura controllata (30-31° C) e con frequenti rimontaggi. Segue una permanenza del mosto sulle bucce per qualche giorno, per ottimizzare la fase di estrazione delle sostanze polifenoliche e per favorire l’avvio della successiva fermentazione malolattica. Aromatizzazione: la tradizione - datata sin dalla fìne dell'800 - voleva che al vino Barolo venisse aggiunto un infuso alcolico di erbe e spezie con una base di china calissaja, per aumentarne le capacità di resistere al tempo e per proporlo come bevanda medicamentosa. Più di venti erbe e la china vengono messe insieme a macerare in alcol suddivise in tre gruppi a seconda dell’aroma da estrarre. |
| Affinamento | Dopo circa tre mesi di macerazione l’infuso viene riunito e affinato per sei mesi in fusti di rovere per ottenerne la giusta armonizzazione. Trascorso questo periodo gli estratti vengono aggiunti al vino unendo anche alcol e zucchero. Dopo un paio di mesi il vino è pronto per l’imbottigliamento. Il barolo chinato è una specialità ideale per conquistare il palato di un consumatore sempre più esigente e raffinato. |
| Allergeni | Contiene solfiti |

