
Profumo

Colore

Sapore
Servire a:
12 - 14 °C.
Longenvità:
03 - 05 anni

- Anno di avviamento: 1985
- Enologo: Paolo Tiefenthaler
- Ettari: 160
Questo territorio, rappresentava, rispetto ad altre zone del Lazio e di altre Regioni d’Italia, un ambiente tutto da esplorare dal punto di vista vitivinicolo.
Per questa ragione nel 1985 si diede vita al progetto di ricerca e sviluppo “Casale del Giglio”, autorizzato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio.
Collaborano tuttora a questa iniziativa il Prof. Attilio Scienza, dell’Istituto di Coltivazioni Arboree dell’Università di Milano, il Prof. Angelo Costacurta, dell’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano (Treviso) ed il Prof. Fulvio Mattivi della Fondazione Edmund Mach – Centro Ricerca ed Innovazione dell’Istituto Agrario Provinciale San Michele all’Adige (Trento), da cui proviene l’enologo dell’azienda, Paolo Tiefenthaler.
I modelli di coltivazione viticola ai quali si sono ispirate queste ricerche sono quelli praticati a Bordeaux, in Australia ed in California, che sono territori esposti all’influenza della costa, esattamente come l’Agro Pontino, che beneficia dell’influenza del Mar Tirreno. Scopri di più


Nome | Casale del Giglio Petit Manseng 2023 |
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Tipologia | Bianco fermo |
Classificazione | Lazio IGT |
Annata | 2023 |
Formato | 0,75 l |
Grado alcolico | 13.5% in volume |
Vitigni | 100% Petit Manseng |
Nazione | Italia |
Regione | Lazio |
Produttore | Casale del Giglio |
Storia | Petit Manseng: Vitigno del Jurançon, zona prossima ai Pirenei francesi atlantici. Forma superiore del Gros Manseng, presenta bacche particolarmente piccole dalla buccia spessa, che producono esigue quantità di mosto e possono restare sulla pianta fino ad autunno inoltrato, sì da concentrare lo zucchero con un processo di appassimento detto in francese “passerillage”. L’interesse per le potenzialità di questa varietà è in continuo aumento nel nostro Agro Pontino, dove nasce a Le Ferriere (Latina) a circa 50 km a sud di Roma. |
Vendemmia | 100% Petit Manseng da uve ben mature che, però, conservano un ottimo tenore di acidità che garantisce la massima espressione varietale. |
Vinificazione | in bianco con breve macerazione a freddo (7–8° C.) per 10–12 ore. Pressatura molto lenta e soffice, nel massimo rispetto del frutto, seguita da decantazione statica naturale del mosto a 14–16° C. Avvio spontaneo della fermentazione (per esaltare le caratteristiche varietali ed aromatiche) con inoculo di lieviti al secondo giorno di fermentazione. |
Affinamento | Dopo 10 giorni, finita la fermentazione (avvenuta a 18–20° C.) il nuovo vino viene travasato e raffreddato onde evitare la fermentazione malolattica. Imbottigliamento verso marzo/aprile, dopo lunga permanenza sui lieviti. |
Allergeni | Contiene solfiti |