Di Albola si parla a proposito dei possedimenti di Carlo IV e la prima traccia certa del sito si ha in alcuni rogiti e da un documento notarile del 1010 che regola i rapporti tra alcuni fittavoli albolesi e Arnolfo II arcivescovo di Milano. La diocesi milanese tenne in possesso queste terre per circa tre secoli. Poi se ne conosce la dipendenza dalla Badia di Coltibuono. Dal XVI secolo in poi Albola diviene uno dei possedimenti più ambiti dalle famiglie fiorentine. Lo testimonia l'interesse dei Samminiati che agli inizi del '600, estintasi la discendenza maschile degli Acciaiuoli, entrano in possesso di Pian d'Albola per via delle nozze tra Ascanio Samminiati e Caterina Acciaiuoli. Alla morte del Samminiati, sempre per via di matrimonio, la proprietà passò ai Pazzi, una delle più nobili e antiche famiglie fiorentine che la tennero di fatto fino a metà dell'800.
Per il secolo successivo Pian d'Albola, che nel censimento generale del Chianti del 1832 era dichiarato come uno dei pochissimi fondi autosufficienti di tutta la zona, conobbe diversi proprietari finché nel 1940 fu acquistata dal Principe Giovanni Ginori Conti e quaranta anni dopo divenne proprietà della Famiglia Zonin per iniziare il suo secondo Rinascimento.
Castello di Albola

Anno di avviamento
1979
Enologo
Alessandro Gallo
Bottiglie prodotte
750.000
Ettari
125
Tipo di coltivazione
Agricoltura biologica
Posizione
Via Pian d'Albola, 31 - Radda in Chianti (SI)

Toscana
Si è verificato un errore durante il caricamento dei prodotti.
Ricarica i prodotti
Ricarica i prodotti
Castello di Albola vini
Nessun prodotto trovato
Utilizza meno filtri o rimuovi tutto
Utilizza meno filtri o rimuovi tutto