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Tenuta di Fiorano

Tenuta di Fiorano Fiorano Bianco 2018

Bianco fermo

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Prezzo di listino CHF 35.00
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CHF 210.00

6 bottiglie

CHF 105.00

3 bottiglie

Disponibilità immediata
Denominazione VdT
Formato 0,75 l
Grado alcolico 13.0% in volume
Area Lazio (Italia)
Vitigni Grechetto, Viognier
Affinamento “Sur lies” in botti di rovere e di castagno da 10 ettolitri.
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Awards

  • 2018

    4

    Guida della Fondazione Italiana Sommelier (FIS). Da oltre 10 anni, questa guida dei vini è una delle più prestigiose d'italia.

  • 2018

    96

    /100

    Decanter è una rivista di vino e lifestyle, pubblicata in circa 90 paesi su base mensile. La rivista include notizie di settore, guide d'epoca e consigli su vino e alcolici.

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Perfume

Profumo

I profumi sono di sorprendente complessità, minerali, intensi ma eleganti, con un frutto piacevole e non troppo maturo, pesca bianca, nespola, forse mandorla fresca, poi pietra focaia, fiori di genziana.

Color

Colore

Giallo dorato chiaro.

Taste

Sapore

Sapore equilibrato, morbido, sapido, perfettamente sostenuto da un’acidità salmastra e mediterranea.

Servire a:

12 - 14 °C.

Longenvità:

05 - 10 anni

Vini Bianchi Corposi e Maturi

Produttore
Tenuta di Fiorano
Da questa cantina
  • Anno di avviamento: 1940
  • Enologo: Lorenzo Costantini
  • Bottiglie prodotte: 30.000
  • Ettari: 12
La Tenuta di Fiorano con i suoi vini, il Fiorano Rosso e il Fiorano Bianco, e la sua storia così ricca di idee innovative e di qualche mistero situata in via di Fioranello n. 19-31 a ridosso dell'Appia Antica, nelle vicinanze anche dell'aereoporto di Ciampino, è di proprietà del Principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi.

La fama della Tenuta di Fiorano è anche legata alla figura del Principe Alberico Boncompagni Ludovisi, personaggio che il tempo ha avvolto da meritata leggenda. Tra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso Alberico si appassionò alla produzione del vino e scelse, pioniere in Italia, di impiantare cabernet sauvignon e merlot, malvasia di Candia e uno sconosciuto, per l’epoca, sémillon.

Tra l’amicizia con Tancredi Biondi Santi e Veronelli, aneddoti e misteri -come l’inviolabile cantina- e il suo carattere riservato, Alberico continuò a produrre vini fino al 1998 quando espiantò quasi tutto il vigneto senza dare spiegazioni, con un’uscita di scena degna della fama che si era costruito negli anni.

Tra le pochissime persone che in quegli anni amava frequentare Alberico, c'erano il cugino Paolo Boncompagni Ludovisi e suo figlio Alessandrojacopo già proprietari di una parte della Tenuta nella zona che comprende la chiesetta di Santa Fresca e la Villa vicina. Paolo e Alessandro iniziarono ad occuparsi della Tenuta sempre guidati da Alberico che, nel frattempo, a causa di problemi di salute si era ritirato a Roma e ne seguiva da lì la conduzione.

Tra il 1999 e il 2004 Alessandro acquistò altri 13 ettari di terreni vicino al nucleo iniziale. Impiantò insieme al padre un vigneto sperimentale davanti la Villa di Santa Fresca e poi, sempre con la supervisione di Alberico che gliene cedette i diritti di reimpianto, impostò un nuovo vigneto che doveva ricalcare quello in precedenza espiantato.

Alessandro, allora poco più che ventenne e poco esperto, ma con grande passione, fu guidato da Alberico per la scelta dei terreni, dei cloni e dell’impianto del vigneto, tutto sempre a conduzione biologica, fino alle operazioni di vinificazione, le stesse che continuano oggi sia nel metodo di lavorazione che nell’impiego delle maestranze tra cui Gianni Valenti, la memoria storica.

Tuttora, dopo la raccolta manuale, le uve vengono pressate a mano, la vinificazione avviene nella Vecchia cantina, e poi il vino, per caduta, arriva alla Cantina Storica dove prosegue con l’affinamento nelle vecchie botti e il lungo riposo in bottiglia. Alberico fece applicare in tutto la sua esperienza passata ma quando si trattò di scegliere i vitigni per i vini bianchi l’anziano cugino, senza dare spiegazioni, impose l’utilizzo di altri cloni, il grechetto e il viognier, e non volle più sentir parlare del sémillon.

Ad Alberico successe Alessandrojacopo che oggi è alla guida della Tenuta di circa 200 ettari di terreni comprende vigneti, uliveti, terreni seminativi e pascoli. E soprattutto quella Cantina Storica con i vini che gelosamente conserva al suo interno che Alberico fece visitare a pochissimi fortunati, tra i quali Veronelli, e che Alessandrojacopo, per rispetto, continua ancora oggi a tenere protetta.
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Pesce magro

Nome Tenuta di Fiorano Fiorano Bianco 2018
Tipologia Bianco fermo
Classificazione VdT
Annata 2018
Formato 0,75 l
Grado alcolico 13.0% in volume
Vitigni Grechetto, Viognier
Nazione Italia
Regione Lazio
Produttore Tenuta di Fiorano
Ubicazione Roma (RM)
Affinamento “Sur lies” in botti di rovere e di castagno da 10 ettolitri.
Allergeni Contiene solfiti