Nelle Isole Canarie il vino è prodotto da secoli: almeno a partire dal XV secolo, quando gli spagnoli occuparono queste isole importando la vite e la sua coltivazione.
Le Isole Canarie sono caratterizzate da un ambiente peculiare. Il terreno di origine vulcanica è sciolto e sabbioso, con un'ottima permeabilità e una grande ricchezza in minerali, caratteristiche favorevoli per produrre vini di alta qualità.
La zona è battuta dal vento caldo degli Alisei e gode di un clima mite tutto l'anno, con precipitazioni ridotte.
In questo ambiente la coltivazione della vite viene fatta scavando buche dove vengono messe a dimora le piante. I tralci non vengono legati a sostegni ma vengono lasciati liberi di strisciare sul terreno per resistere al forte vento. Le viti non vengono innestate in quanto le Isole Canarie sono libere dalla Fillossera.
Oggi alle Canarie vengono coltivate 33 varietà diverse di uva, di cui molte autoctone. Un tempo i vini più diffusi erano i passiti come il Malvasia mentre oggi la produzione è rivolta a vini più leggeri, soprattutto bianchi ma anche rossi e rosati.
Tra i vini bianchi più pregiati troviamo il Marmajuelo, prodotto dall'omonimo vitigno, caratterizzato dalla freschezza e dall'aroma tropicale.
Di qualità sono anche il Vijariego prodotto a Tenerife, vino bianco dal sapore fruttato e poco aromatico, il Gual e il Verdello. Tra i vitigni più diffusi per la produzione di vini bianchi ci sono anche Listan Bianco, Malvasia e Albillo Criollo.
I vini rossi invece si ricavano dalle uve Listan Negro, Negramoll e Tintilla, da cui si producono vini fruttati e vellutati.
Tra i vini prodotti alle Canarie troviamo dieci DOC, la più antica delle quali è quella di Tacoronte-Acentejo a Tenerife.
Informazioni su Isole Canarie
Regione |
Isole Canarie |
Nazione |
Isole Canarie |
Clima e terreno |
Le isole godono di un clima molto mite durante tutto l'anno che può essere però, grazie all'influenza degli alisei, alternativamente molto secco oppure piuttosto umido. Essendo le Isole Canarie in pieno Oceano Atlantico e comunque non troppo vicino all'equatore la temperatura dell'acqua raggiunge i 18 °C nei mesi di gennaio-febbraio (periodo più freddo dell'anno), per poi aumentare fino ai 28 °C nei mesi di luglio-agosto-settembre (periodo più caldo dell'anno). Il regime pluviometrico è di tipo desertico, in quanto solo in alcuni punti più elevati si superano i 200 mm annui, concentrati esclusivamente nella stagione invernale. |
Storia |
Visitate dai Fenici nel 4° sec. a.C., se ne ebbe di nuovo notizia solo fra il 13° e 14° secolo. Furono riscoperte, in occasione di una spedizione organizzata da Alfonso IV di Portogallo, da Lancellotto Malocello nel 1336 e dai Francesi nel 1402. In seguito, conteso tra Portoghesi e Castigliani, l’arcipelago venne riconosciuto dominio spagnolo. Dal 16° sec. cominciarono a decadere economicamente, finché nel 1852 i loro porti furono dichiarati porti franchi. L’arcipelago delle Canarie, già regione autonoma della Spagna, ha ottenuto nel 1983 lo status di comunità autonoma previsto dalla Costituzione; negli anni successivi ha accresciuto notevolmente la propria autonomia, specialmente per quanto riguarda l’istruzione e la sanità. |
Piatti tipici |
La gastronomia delle isole Canarie è particolarmente interessante soprattutto perché l’arcipelago è punto d’incontro di numerose culture: la sua cucina quindi risente moltissimo sia della tradizione europea, sia di quella tropicale che di quella africana! La maggior parte dei piatti tipici è composta dalla combinazione dei sapori locali e di quelli che provengono dal continente. Gli ingredienti di questa cucina sono molto semplici e tutti di ottima qualità perché originari dalla natura incontaminata delle isole. Il clima poi rende l’arcipelago decisamente fertile garantendo in tutti i periodi dell’anno la coltivazione di numerose piantagioni. Gli alimenti base della gastronomia canaria sono: il Gofio, il Mojo e le Papas arrugadas. |