Vitigno |
Primitivo |
Sinonimi |
primativo, primaticcio, morellone, uva di Corato, zagarese, primitivo di Gioia. |
Colore bacca |
Bacca rossa |
Vigoria |
Medio-Buona |
Maturazione |
La prima vendemmia è fatta tra la fine di agosto e i primi di settembre. La seconda quella dei cosiddetti "racemi" che maturano più tardi tra la fine di settembre e la prima decade di ottobre. |
Produttività |
Incostante ma abbondante e di buona qualità. Dà due raccolti ed eventualmente un terzo. La prima produzione (fine agosto nei luoghi più caldi) si ha sulle gemme basali ed è formata dai grappoli propriamente detti; l'altra, sulle femminelle, che sono molto fertili, si ha nella seconda metà di settembre, e la terza nella prima quindicina di ottobre. La prima raccolta si aggira sui 30 q/ha; la seconda sui 10-20. Il primo prodotto è più ricco di zucchero e più povero di acidità rispetto al successivo. è molto soggetto all'aborto fiorale quando la vite cresce in terreni profondi e piuttosto umidi e specie quando l'autunno o l'inverno sono tali da fornire alla pianta una eccessiva quantità di umori o peggio ancora se la primavera è abbastanza piovosa con forti escursioni termiche diurne. |
Zone di coltivazione |
E' molto diffuso nelle province di Taranto, Bari e un po’ meno a Brindisi e Lecce, ma è molto apprezzato anche in California, dove è conosciuto con il nome di zinfandel. Questo vitigno viene utilizzato indistintamente per la produzione di vini rossi, novelli, rosati e per basi spumante (bianco). |
Storia |
La sua denominazione deriva dalla precocità di maturazione. La sua origine è incerta, mentre il suo arrivo in Puglia lo si deve ai Benedettini, che lo introdussero a Gioia del Colle nel XVII secolo. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: forma pentagonale, grandezza media, quinquelobata, seno peziolare a lira chiusa, con bordi sovrapposti; seni laterali a lira chiusa con bordi sovrapposti; seni laterali inferiori aperti ad U stretto, con bordi paralleli o convergenti. Pagina superiore glabra, verde cupo, opaca; pagina inferiore verde chiara, lanugginosa con nervature di 1° e 2° ordine sporgenti, vellutate, verdi superiormente, parzialmente rosse all'inserzione, lembo ondulato, rugoso, spesso. Angolo alla sommità dei lobi: acuto. Denti laterali ottusi, pronunciati, irregolari, mucronati, a margini piano-convessi.
Grappolo: lungo cm 14-17, di aspetto mediamente compatto, di forma conico-cilindrica, semplice, alato o doppio; peduncolo visibile, corto, grosso, semilegnoso; pedicelli medi, verdi, con cercine evidente; pennello di media grandezza e di color giallo rossastro con sfumature violacee; separazione del pedicello dall'acino facile.
Acino: sferoide, di media grandezza (mm 13-17), sezione trasversale circolare; buccia pruinosa, colorazione regolarmente distribuita di colore bleu, di medio spessore; succo color vinoso; polpa dolce e succosa con sapore aromatico caratteristico. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Il primitivo è un vino dal colore rosso rubino profondo, con profumo intenso, fruttato con sentori di frutti di bosco, speziato ed etereo con l'affinamento. Il sapore è morbido e ben strutturato, discretamente tannico e di grande persistenza gusto-olfattiva. |
Note |
Resistenza alle malattie e alle avversità: resiste poco al marciume dell'uva e alle brinate primaverili; sensibile alla siccità e alle alte temperature estive, con avvizzimento e scottatura degli acini; resistenza media all'oidio e alla peronospora (a questa crittogama, il "Primitivo" resiste più delle varietà di uve bianche). |