Storia |
Nel frattempo, da questo splendido fondo, erano nati vini come il Cúmaro, il San Lorenzo ed il Pelago. Nei primi anni 2000, la porzione più vocata è stata reimpiantata con una vigna che è diventata, insieme ad una frazione di vigneto più vecchio adiacente, l’anima di un progetto che ha portato alla nascita del Campo San Giorgio. |
Ubicazione |
35 ettari in tutto. E’ un'altra delle proprietà storiche della famiglia Bianchi-Bernetti che proprio qui avviava, a metà anni '60, l'impianto dei vigneti per la produzione del Rosso Conero. Intorno a metà degli anni '80 veniva impiantato il primo piccolo appezzamento aziendale di Cabernet Sauvignon. E a partire dalla metà degli anni '90, la continua ricerca di tecniche di coltivazione della vite, più moderne e razionali, portava l'Azienda a reimpiantare gran parte dei vecchi vigneti, adottando sesti di impianto con maggiore densità e come forma di allevamento il cordone speronato. |
Composizione del terreno |
Molto profondo, franco argilloso limoso, molto calcareo. 100/150 m. sul livello del mare |
Sistema di allevamento |
Cordone speronato e Guyot |
Vendemmia |
E’ eseguita a mano, nel periodo che normalmente va dalla fine di Settembre alla fine della prima decade di Ottobre. |
Vinificazione |
All’uva, diraspata e leggermente pigiata, viene fatta svolgere una macerazione di 10‐12 giorni, in fermentini di acciaio. Appena finita la fermentazione alcolica il vino effettua anche quella malolattica. |
Affinamento |
Passa poi alla fase di affinamento che avviene per circa il 50% del vino in botti di rovere da 50‐80 hl e per la restante parte in barrique di terzo‐quarto passaggio, per un periodo di circa 12 mesi. Successivamente all’assemblaggio, il San Lorenzo riposa per altri 6 mesi in bottiglia. |
Abbinamento |
Particolare vocazione per la pasta ripiena, pietanze alla griglia, porchetta, cacciagione e brasati, nonché ricco tagliere di formaggi stagionati e piccanti. |