Storia |
Le origini del fiasco risalgono al Trecento in Toscana, dove vi era una fiorente attività di vetrai, come comprovato dalle tracce di fornaci o dai nomi di paesi modellati su quel termine. Numerose testimonianze artistiche dell’epoca mostrano come il fiasco fosse un contenitore di uso comune in Italia: infatti parla già di fiasco il Boccaccio nel “Decamerone”, mentre illustri opere di Sandro Botticelli e Domenico Ghirlandaio ritraggono scene di vita quotidiana che includono fiaschi. L’adozione del fiasco in casa Ruffino - fin dalle origini rispettosa della tradizione toscana - fu consequenziale. Il Chianti Ruffino nel fiasco è stato il primo Chianti a varcare i confini nazionali, e fino alla Prima Guerra Mondiale uno dei pochi vini italiani esportati. Ruffino era il nome più importante per la produzione e commercializzazione di vino Chianti in fiasco ed è per questo che oggi Ruffino grazie ad un'edizione limitata di un nuovo Chianti Superiore DOCG in fiasco, rinnova la tradizione, costruendo un ponte verso nuove sfide della viticoltura italiana. |
Temperatura di fermentazione |
28 °C |
Vinificazione |
Dopo un'accurata selezione delle uve migliori, la fermentazione alcolica, coadiuvata da tecniche di rimontaggio e follatura, si è protratta per 7 giorni circa in tini di acciaio inox termocondizionati alla temperatura media di 28 °C . La macerazione post-fermentativa sulle bucce è proseguita per 5 giorni circa. |
Affinamento |
Terminata la fermentazione malolattica il vino è stato affinato in tini di acciaio inox e ulteriormente in bottiglia dopo l'imbottigliamento. |
Abbinamento |
Il Chianti Superiore in fiasco è un vino versatile, che si sposa con i piatti della tradizione toscana , con una predilezione per piatti di carne e formaggio stagionato. |