Descrizione
Nella Sicilia più profonda, dove una luce dorata compone un mosaico di tessere policrome sotto un cielo terso, si trova un’oasi di rara bellezza, dimora dei grandi autoctoni di Sicilia e terra d’elezione del Nero d’Avola. La tenuta si estende in una delle aree dell’Isola più ricche di minerali, a pochi passi dalle coste del Mediterraneo, tra la Valle dei Templi e Piazza Armerina. La varietà e il patrimonio biologico dei terreni, uniti alla particolarità di un microclima, che beneficia delle brezze del mare, fanno di queste terre antiche, appartenute ai Principi di Butera, il luogo ideale per una viticoltura sostenibile e una riserva unica di biodiversità. Tra i colori degli agrumi e i profumi delle macchia mediterranea, nascono vini eleganti, dalle fragranze raffinate e dotati di grande intensità e freschezza. Feudo Principi di Butera partecipa ad una nuova enologia siciliana, che punta alla riscoperta di un inestimabile tesoro agronomico, contribuendo alla valorizzazione e alla promozione del territorio.

Profumo

Colore

Sapore
Servire a:
18 - 20 °C.
Longenvità:
10 - 15 anni
Tempo di decantazione:
1 ora

- Anno di avviamento: 1997
- Enologo: Antonio Paolo Froio
- Bottiglie prodotte: 800.000
- Ettari: 180
Il nome Butera pare derivare dal Re Bute, il primo dei re dei Siculi, che con i Sicani e i coloni Greci abitarono anticamente questo eccezionale territorio strategico della Sicilia centro meridionale, al confine di tre civiltà.
Dall' 854 d.C. iniziò l’invasione dei Saraceni a cui seguì la cacciata nel 1089, per mano del normanno Ruggero d’Altavilla. Successivamente, la storia del Principato è stata caratterizzata dal susseguirsi di tre grandi casati: Santapau, Bracinforti,Lanza.
Dapprima i Santapau che dopo due secoli di dominio cedettero il Feudo ai Bracinforte, nobile famiglia di origine Piacentina.
Fu nel 1543 che il Re di Spagna Filippo II nominò Ambrogio Branciforte Principe di Butera, titolo che rimase fino al 1800 il riconoscimento più importante di tutta la Sicilia feudale.
La dinastia dei Bracinforte fu tra le più importanti nella storia siciliana, si stima che a cavallo del 1700 i loro averi e possedimenti raggiungessero un ammontare corrispondente a circa il 10 per cento del reddito dell’intera isola.
Ai Bracinforte seguirono i Lanza, con il matrimonio tra Stefania Bracinforte e Giuseppe Lanza.
Con questa unione si ricongiunsero in una sola casata decine di titoli nobiliari, centinaia di feudi, migliaia di ettari e una ricchezza sconfinata.
Nel 1895 a Nicolò, di Francesco, di Girolamo Lanza fu assegnato anche il titolo di Principe di Deliella.
Nel secolo scorso i Savoia costituirono il Principato Deliella, proprio sulle stesse terre che oggi rappresentano i confini del Feudo.
L'antico Baglio del Feudo Principi di Butera, completamente restaurato nel rispetto delle sue strutture secolari, è tornato a vivere e gli intensi colori ocra delle sue mura gareggiano con gli incredibili azzurri e verdi della terra di Sicilia che lo circondano.
La Famiglia Zonin ha assunto così anche il ruolo di “custode” del territorio, convinta di avere una precisa responsabilità per la salvaguardia e la valorizzazione delle peculiarità storiche, architettoniche e paesaggistiche siciliane. Scopri di più


Nome | Feudo Principi di Butera Merlot 2019 |
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Tipologia | Rosso fermo |
Classificazione | Sicilia DOC |
Annata | 2019 |
Formato | 0,75 l |
Grado alcolico | 14.0% in volume |
Vitigni | 100% Merlot |
Nazione | Italia |
Regione | Sicilia |
Produttore | Feudo Principi di Butera |
Ubicazione | Butera (CL) |
Vinificazione | Il mosto fermenta per 2 settimane in vinificatori verticali a temperatura controllata di 30 °C. |
Affinamento | 12 mesi, per un 20% in tonneaux da 350 litri e per l’altro 80% in botti di rovere di Slavonia da 60 hl, cui fa seguito un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia. |
Allergeni | Contiene solfiti |