Croazia

Vendita vini croazia

Croazia

La storia vitivinicola della Croazia ha origini molto antiche: furono i Greci a diffondere nella penisola la coltivazione della vite, mentre i romani intensificarono successivamente la produzione. Per un lungo periodo, a causa dell'invasione di un parassita, l'attività delle cantine croate subì un crollo, per riprendersi poi con grande impulso negli anni più recenti. Attualmente, la produzione del vino interessa, con diverse caratteristiche, le varie regioni del paese croato. Per quantità e, soprattutto, per qualità dei vini, spiccano i vitigni dell'Istria e della Dalmazia. Notevoli sono anche le produzioni delle cantine presenti nelle zone della Slavonia. Pianure, montagne e costa si alternano nella terra croata, dando vita ad uve pregiate ricche di sapori dalle mille sfumature. Anche il clima, che varia tra continentale nell'entroterra e mediterraneo nelle aree marine, influenza in modo diverso la qualità dei vitigni. Il terreno presenta una composizione tipicamente carsica, in cui predominano minerali, rocce e calcare. Mentre in Dalmazia abbondano i vini rossi, tra cui il più famoso è il Crljenak Kanstelansky, seguito dal Plavac Mali e dal Babic, nelle zone istriane e della Slavonia sono più diffusi i vitigni a bacca bianca, come la Malvasia, la Grasevina, il Sauvignon, il Posip e il Pinot. Molti dei vini croati vantano la certificazione di denominazione controllata, introdotta da circa 30 anni, e la loro produzione segue tecniche diverse, spaziando dall'utilizzo delle barrique all'impiego di botti d'acciaio, per dar vita non solo a vini da tavola ma anche a nettari pregiati e a passiti esclusivi.

Informazioni su Croazia

Regione Croazia
Nazione Croazia
Clima e terreno Le pianure interne il clima è semi-continentale caratterizzato da estati secche ed abbastanza calde (medie di luglio attorno ai +22/+23 °C) ma con forti contrasti (possono esserci molti giorni di fila con massime intorno ai 35° ed afa e, per contro, periodi molto freschi caratterizzati da forte maltempo) ed inverni freddi (0/+1 °C di media in gennaio) con cieli spesso coperti e nebulosità diffusa e frequente, nevicate non infrequenti ma raramente intense e persistenza del manto nevoso al suolo abbastanza prolungata (specie nelle zone nord-orientali). Le regioni montuose hanno clima di tipo alpino con estati moderatamente calde (ma condizionate dall'altitudine e con frequenti temporali, soprattutto pomeridiani) ed inverni rigidi (con medie invernali inferiori a 0 °C). Le nevicate sono frequenti e spesso copiose sui rilievi a quote medio-alte (dove la neve può cadere abbondante anche in primavera). Le precipitazioni annue, in queste regioni montuose, sono in genere tra moderate ed abbondanti, con picchi soprattutto autunnali e tardo primaverili. Le regioni costiere hanno clima temperato caldo di tipo submediterraneo, contraddistinte da estati calde e soleggiate ma abbastanza ventilate (medie giornaliere di luglio +23/+25 °C) ed inverni miti (medie giornaliere di gennaio che si portano dai +5 °C ai +7 °C circa procedendo da Nord verso Sud, a eccezione delle zone più esposte alla bora dove si scende anche a +3°).Le precipitazioni sono in genere abbondanti in tutte le stagioni tranne che in estate (un picco precipitativo più marcato si ha tra ottobre e novembre), le nevicate sono sporadiche (se non rare) e la neve solo eccezionalmente permane al suolo per più di 1 o 2 giorni.
Storia I Croati, popolazione originaria dell’Iran, si insediarono lungo la Dalmazia, chiamati dall’imperatore bizantino Eraclio, nella prima metà del 7° sec. e dopo poco si convertirono al cristianesimo. Da allora il legame con Roma ebbe sempre significato di individuazione nazionale rispetto a musulmani e Serbi ortodossi. Riconosciuto intorno al 9° sec. il dominio franco, con il re Demetrio Zvonimiro, incoronato nel 1076, la Croazia si inquadrò fra gli Stati dipendenti dalla Santa Sede. Morto Zvonimiro (1089), Ladislao, re di Ungheria, conquistò la Croazia pannonica, mentre il successore Colomanno nel 1102 ottenne quella dalmatica. Da allora Slavonia e Croazia continentale legarono i propri destini all’Ungheria, pur sottostando, dal 1527, alla corona degli Asburgo; la Dalmazia (soggetta dal 1409 a Venezia) e la repubblica ragusea furono annesse all’Austria nel 1797, mentre il Confine militare (Vojna Krajina), cioè la regione di frontiera tra i domini asburgici e quelli ottomani, popolata soprattutto da serbi provenienti dalle regioni soggette all’Impero Ottomano, mantenne uno status privilegiato direttamente dipendente da Vienna fino al 1881 (quando, dopo l’occupazione della Bosnia-Erzegovina da parte dell’Austria nel 1878, fu reincorporata nella Croazia). L’esperienza delle Province Illiriche sotto Napoleone (1809-13) favorì il rinnovamento nazionale che mirò all’unione con Sloveni e Serbi.
Prodotti tipici La Croazia ha una produzione significativa ed offre risultati originali, con notevoli differenze tra i vini della costa e quelli dell’entroterra. Con l’eccezione della zona costiera meridionale della Dalmazia, sono i bianchi a prevalere. L’Istria punta sui rossi Merlot, Cabernet e Teran e su bianchi di carattere ottenuti dalla locale malvasia. Si tratta di bianchi pieni e corposi dal sentori di mela, prodotti con grande competenza e in varie gradazioni di dolcezza; si passa da quelli non barricati a quelli invecchiati con discreto successo in botti di acacia. La Slavonia, nota nel mondo dell’enologia soprattutto per il suo rovere, che viene usato per le botti italiane, sta lentamente recuperando le proprie vinicole. Traminac e riesling sembrano i vitigni più promettenti, ma si coltivano anche silvaner e il rosso austriaco zweigelt. Il graševina è invece preponderante nella zona Kutjevo.
Piatti tipici La cucina croata (Hrvatska kuhinja) è l'espressione dell'arte culinaria sviluppata in Croazia. È caratterizzata per essere molto variopinta ed è proprio per questo conosciuta di più sotto le sue denominazioni regionali. Le sue radici le ha già nel periodo preslavo ed antico. La differenza nella scelta degli ingredienti e della preparazione di essi viene accentuata soprattutto se si paragona la parte continentale con quella marittima. Per la cucina continentale, le basi sono state gettate dalla cucina preslava e dai contatti, molto più recenti, con cucine più conosciute e rinomate (quella ungherese e viennese). Le regioni della costa sono caratterizzate dagli influssi dei Greci, Romani, Illiri; poi dei Veneziani e più tardi anche dalla cucina italiana. Un antipasto molto comune che viene consumato soprattutto in estate è la salata od hobotnice, un'insalata di pollo con patate, cipolline e polpo. Alcuni tra i più famosi secondi piatti sono essenzialmente a base di pesce, appena pescato e cotto, e frutti di mare, come le vongole (mušule), gli scampi (škampi), le ostriche (kamenice) e i mitili (dagnje) serviti con contorno di bietola (blitva) o patate (krumpir). Un piatto tipico abbastanza famoso è il Riblji paprikaš. I dolci sono pochi, e il più comune è la palačinke (simili alle crepes), serviti con nocciole, marmellata o cioccolato. Nei dintorni di Ragusa si può assaporare la rožata, simile alla crême brulée, mentre sull'isola di Lissa il dolce tipico è la pogača, una focaccia sottile farcita.

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