Vitigno |
Verdicchio Bianco |
Sinonimi |
verdone, verdicchio dolce, verdicchio vero, marino, peloso, verzello, marchigiano, trebbiano verde, uva aminea, uva marana, verdicchio giallo, verdicchio stretto, verdicchio peloso. |
Colore bacca |
Bacca bianca |
Specie |
Autoctono |
Vigoria |
Medio-Buona |
Maturazione |
Prima decade di ottobre. |
Produttività |
Inconstante, spesso scarsa. |
Zone di coltivazione |
E' diffuso soprattutto nelle Marche, precisamente nella valle Esino, e marginalmente in Umbria. |
Storia |
Nelle Marche è presente da tempo immemorabile, e probabilmente nella sua terra più importante, quella che si riferisce alla zona di Jesi, il vitigno veniva allevato già nel VII secolo avanti Cristo. Questa ipotesi sarebbe suggerita dal nome, che dovrebbe derivare dal latino viridicare e viridis a indicare le belle venature verdi dei vini prodotti da questo vitigno. È molto simile con il Trebbiano di Soave e con il Trebbiano di Lugana, tanto che viene indicato anche con questi sinonimi e probabilmente se ne possono osservare delle caratteristiche di coincidenza. Negli ultimi anni il test del DNA ha confermato queste uguaglianze e questo apre la porta ad un'altra ipotesi sulla sua origine. Sembra infatti che nel 1400 a causa di un'epidemia pestilenziale nelle campagne dell'attuale provincia di Verona, ci fu lo spostamento di molti contadini veneti verso la zona di Jesi, con l'importazione anche di alcune talee di vitigni oggi rintracciabili come i Trebbiano coltivati nella zona del Soave e del Lugana. Il tempo avrebbe poi modificato e adattato queste viti conferendogli le caratteristiche attuali, diverse seppur simili alle sue presunte antenate. Tracce di questo vitigno si trovano anche nel Trebbiano Verde utilizzato nel Lazio intorno a Roma, nella zona dei Castelli Romani, dovuto probabilmente allo stretto legame che per secoli ha visto le Marche e la capite unite nello Stato Pontificio e in molti legami di sangue nobiliari. La crisi della fillossera dell'ottocento confinò comunque il Verdicchio quasi esclusivamente nelle Marche e in qualche zona della Sardegna e le estese coltivazioni che prima caratterizzavano il centro Italia si ridussero notevolmente, pur restando un'importante realtà. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: media grandezza, poco consistente, orbicolare o pentagonale, trilobata o quinquelobata; seno peziolare ellissoidale, chiuso e con margini anche sovrapposti, profondo; seni laterali superiori ellissoidali, semi-chiusi e anche sovrapposti, mediamente profondi; seni laterali inferiori mancanti o a V, aperti, poco profondi. Pagina superiore di colore verde carico, quasi scuro, bollosa; pagina inferiore di colore verde pallido, cotonosa; lembo piano o leggermente ondulato; lobo centrale e laterali revoluti od ondulati, angolo alla sommità del lobo centrale retto o quasi. Nervature principali sulla pagina inferiore di colore verde, lanugginose. Dentatura mediamente regolare, in 1 o 2 serie, con denti quasi grandi, a margini rettilinei o leggermente curvilinei, a base larga.
Grappolo: media grandezza o quasi grande, serrato o semi-serrato, conico o cilindro-conico e qualche volta alato e piramidale; rachide di colore verde o leggermente sfumato in marrone; peduncolo di media lunghezza e grossezza, erbaceo o semi-legnoso.
Acino: media grandezza, rotondo, alcune volte leggermente subrotondo a causa dell'eccessiva compattezza del grappolo; sezione trasversale regolare, circolare; buccia sottile e consistente, di colore verde-giallastro, mediamente pruinosa; ombelico mediamente evidente; polpa sciolta o quasi molle, di sapore semplice e zuccherino; pedicello di media lunghezza, piuttosto esile, di colore verde; cercine poco verrucoso, di media grossezza e di colore verde; pennello di media grossezza e di colore ambrato; separazione dell'acino dal pedicello difficile. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Dal verdicchio bianco si ottiene un vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdolini, con profumo intenso e fine, fruttato, floreale e vegetale, nel quale si riconoscono piacevoli note agrumate, ma se è sottoposto ad affinamento acquista una pregevole complessità olfattiva. Al gusto esprime una piacevole struttura basata su note sapide e fresche, ben equilibrate con le doti di morbidezza, con buona persistenza gusto-olfattiva. Con questo vitigno si ottengono anche ottimi spumanti. |
Note |
Resistenza alle avversità meteoriche: media; sia le foglie come i grappoli presentano scarsa resistenza alla peronospora e specialmente all'oidio, l'uva presenta media e qualche volta scarsa resistenza al marciume, specie nelle annate umide e nelle località basse di pianura. |