Vitigno |
Barbera |
Sinonimi |
barbera grossa, barbera fina, barbera nera, barbera forte, barbera d'Asti. |
Colore bacca |
Bacca rossa |
Aromaticità |
Neutro |
Vigoria |
Medio-Buona |
Maturazione |
Seconda metà di settembre, primi di Ottobre. |
Produttività |
Costante e relativamente abbondante. |
Zone di coltivazione |
Vitigno piemontese per origine e diffusione, esprime al meglio i propri caratteri in Piemonte e Lombardia, ma è coltivato in molte altre zone sia in Italia, sia all'estero; è vinificato sia in purezza, soprattutto nell'Albese e nel Monferrato, sia in diversi uvaggi in altre aree. Molto diffuso in Assia Renana dove è anche utilizzato nell'uvaggio dei QbA (Qualitatswein bestimmter Anbaugebiete). |
Storia |
Il vitigno Barbera è meno antico di altri coltivati in Piemonte, quali i Moscati, il Grignolino e il Nebbiolo. E' un vitigno la cui coltivazione si è espansa notevolmente ne corso degli anni ed oggi è il vitigno a bacca rossa più diffuso nella regione e assieme al Sangiovese il vitigno a più ampia diffusione in Italia. In passato la Barbera piemontese era considerato un vino “rustico”, ma con il tempo ha accresciuto la sua fama anche grazie a produttori lungimiranti che hanno saputo, tramite appropriati processi di vinificazione, creare sia ottimi vini di pronta beva, sia vini di media longevità e buona struttura che resistono al tempo e si evolvono con l'affinamento. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: di grandezza media, pentagonale, quinquelobata; con seno peziolare a lira, per lo più chiuso, e anche con bordi sovrapposti; seni laterali superiori a lira, per lo più chiusi, talvolta con bordi sovrapposti; seni laterali inferiori un po' meno profondi, per lo più aperti; pagina superiore glabra, di color verde cupo (talora già durante l'estate arrossate o bronzate), con nervature verdi sfumate in rosso presso la base.; pagina inferiore tomentosa, con le nervature di 1°, 2°, 3° ordine setolose, di color verde chiaro, sfumate in rosso presso la base; lembo piano, leggermente bolloso; denti irregolari, a base larga.
Grappolo: di grandezza media, per lo più piramidale, più raramente cilindrico; talora piuttosto sciolto, talora compatto (a seconda delle condizioni ambientali e colturali); peduncolo abbastanza lungo, semi-legnoso, sovente bruno-rossiccio; pedicelli di media lunghezza, sovente rossicci; cercine evidente; pennello corto, rosso.
Acino: medio, ellissoide, regolare; buccia molto pruinosa, di color blu intenso tannica, sottile ma abbastanza consistente; polpa molto succosa, di sapore semplice, dolce ma acidulo; succo incolore. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Il colore del vino ottenuto dalla barbera è rosso rubino intenso e il profumo è fine, vinoso e fruttato, con gradevoli note floreali di viola. Se sottoposto ad affinamento in barrique acquisisce note speziate, tostate ed una maggior complessità. Al gusto esprime ottimo equilibrio tra freschezza, spesso ben definita, tannicità ed alcolicità, ottima struttura ed una persistenza aromatica con sfumature fruttate. |
Note |
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: oggi i portinnesti preferiti sono il "420" e il "Kober 5BB" (quest'ultimo tende a prevalere sul primo, ma non dappertutto la maturazione dell'uva avviene con esso egualmente bene). Poco usata la "Ruprestis du Lot" (che può provocare colatura) e, nei terreni molto calcarei, il "41 B" (che in qualche caso ha dimostrato di ritardare la maturazione). Ormai abbandonati gli ibridi di "Riparia" x "Rupestris", specialmente per le frequenti fallanze lamentate negli innesti sul "3309". |