Classificazione |
DOC Aglianico del Vulture
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Storia |
Una parte importante del progetto è anche nella valorizzazione delle tradizioni culturali del territorio, a partire dal recupero delle antiche grotte, risalenti al 1600 ed utilizzate dai Padri Francescani.Questi antri naturali, scavati nel tufo vulcanico, grazie ad un perfetto e naturale equilibrio di temperatura, umidità costante e ventilazione, garantiscono condizioni eccezionali di affinamento del vino, che vi riposa all'interno di barriques di rovere francese.Tutte collegate tra loro, le grotte si sviluppano nel sottosuolo del paese creando un percorso sotterraneo di grande suggestione e si irradiano da una piccola e deliziosa piazzetta, chiamata Facìle, tipica dell'architettura locale. Il Facìle, con la sua caratteristica forma a ferro di cavallo conseguente allo scavo delle grotte nel tufo, raccoglieva le acque piovane: era di fatto una specie di conca, una sorta di "bacìle", termine da cui deriverebbe, per l'appunto, l'espressione dialettale "Facìle". |
Ubicazione |
I 26 ettari di proprietà sono distribuiti nelle contrade più tipiche e più rinomate dell'area del Vulture (Rionero, Barile, Ripacandida, Maschito e Ginestra) con alcune vigne vecchie di oltre cento anni. Il Vùlture, che è all'origine di quei fattori naturali che determinano la tipica composizione e maturazione di queste uve. Infatti, grazie alla natura vulcanica dei terreni, fertili e ricchi di particolari elementi minerali, alla presenza in profondità di strati tufacei che funzionano da riserva di acqua nei periodi più siccitosi dell'anno (quello che i contadini del posto chiamano "il tufo che allatta") ed al microclima del tutto particolare, i grappoli, attentamente selezionati e sapientemente lavorati, permettono di ottenere un vino forte, con spiccata personalità, prezioso nel colore rubino e dai profumi complessi. |
Clima |
L’esposizione prevalente è ad Ovest con direzione dei filari per l’80% secondo la massima pendenza e per la parte rimanente in senso trasversale. |
Composizione del terreno |
Tutti terreni che, pur avendo natura diversa (sabbiosi, pozzolanici, di medio impasto e argillosi), hanno in comune lo strato di tufo vulcanico ed una esposizione pedoclimatica che consente la perfetta maturazione di questo che è uno dei vitigni più tardivi per epoca di raccolta (da metà ottobre a metà novembre). |
Sistema di allevamento |
Le tecniche di coltivazione si ispirano a criteri biologici e biodinamici, atti a potenziare l'accumulo di riserva idrica, nonché il contenuto di sostanza organica. |
Vendemmia |
Vendemmia: manuale in cassetta nell’ultima decade di novembre/prima settimana di dicembre quando il frutto è in surmaturazione o appassimento per effetto del freddo. E’ una interpretazione moderna di uno stile di Aglianico prodotto in passato in zona e che richiama una sorta di Amarone prodotto con sole uve Aglianico. |
Vinificazione |
Macerazione di circa 30 giorni potendo estrarre quanto è più possibile avendo una completa ed abbondante maturazione dei tannini. |
Affinamento |
Maturazione: in grotte naturali di tufo vulcanico, in carati o tonneaux di rovere francese, per un periodo di almeno 24 mesi e altri 24 in bottiglia. |
Abbinamento |
Si abbina a piatti di grande struttura. Bene le preparazioni a base di carne e formaggi dalla grande persistenza aromatica. Molto valido anche l’abbinamento con dolci a base di cacao amaro fuso |