Storia |
La Storia. L’Azienda ha iniziato l’attività nel 1863 con nonno Giacinto; il figlio Antonio ne ha proseguito la conduzione fino al 1932 quando, purtroppo, è mancato. Per questo grave motivo, l’attività ha subito un’interruzione fino al 1953 quando i figli Giacinto (enologo), Raffaele e Marina, tutti ormai cresciuti, hanno ripreso la conduzione dell’Azienda concentrandosi sulla produzione di vini di qualità. A fine degli anni ’80 le figlie di Giacinto (Elena e Cristina Brovia) dopo aver finalizzato gli studi (Elena è Agrotecnico e Cristina è Enotecnico) si incorporano in Azienda, proseguendo l’attività con grande passione e assicurando il futuro della stessa. Nell 2001 il marito di Elena (Alex Sanchez, laureato in Economia e Commercio e MBA) si trasferisce dalla Spagna in Langa ed entra a collaborare in Azienda. |
Ubicazione |
I Vigneti. L’Azienda Brovia è da sempre molto attenta nello scegliere le migliori posizioni dei vigneti. Infatti, dal 1953 (anno in cui si riprende l’attività) fino ad oggi, i vigneti da cui provengono le uve sono siti su terreni ed esposizioni particolarmente favorevoli; alcuni, come le Rocche ed il Villero, possono considerarsi di primaria importanza e lunghissima tradizione. Oggi la totalità la totalità delle uve proviene da vigne di proprietà. La vigna delle Rocche di Castiglione Falletto ha un terreno abbastanza magro, leggermente sabbioso, piuttosto sciolto e tendente al calcareo. L’esposizione è a Sud-Est e l’altezza di 350 metri. La vigna di Villero (Castiglione Falletto) ha un terreno moderatamente argilloso, calcareo e compatto. L’esposizione è a Sud-Ovest e l’altezza di 340 metri. La vigna di Garbelet Sué (Castiglione Falletto) ha un terreno la cui composizione cambia tre volte: la prima è ricca d’argilla con una parte di calcare; la seconda è argillosa e la terza è calcarea. L’esposizione è a Sud e Sud-Ovest e l’altezza di 250 metri. La vigna di Ca’Mia (in Serralunga d’Alba, denominata indistintamente Brea o Ca’Mia) ha un terreno argilloso e calcareo. L’esposizione è a Sud-Est e Sud e l’altezza di 350 metri. |
Vendemmia |
La viticoltura. Il vino rosso è frutto di un’ ottima qualità delle uve dalle quali è prodotto. In questo senso, l’Azienda segue con grande cura tutte le lavorazioni nel vigneto in modo da ottenere sempre il miglior risultato. La potatura è esclusivamente eseguita da tecnici di lunga esperienza che seguono e curano anche le altre operazioni. I terreni sono analizzati periodicamente tenendo sotto controllo il giusto equilibrio degliVigneto dei Brovia elementi che lo compongono. Pratica molto importante è il diradamento delle uve eseguito ad invaiatura avanzata che ci consente di migliorare sensibilmente la qualità delle uve raccolte. Infine una giusta selezione delle uve in vendemmia permette di raggiungere i risultati di grande qualità desiderati. |
Vinificazione |
Le tecniche. La vinificazione è tradizionale e la meticolosa attenzione e cura con cui è eseguita proviene dalla lunga esperienza dell’enologo Giacinto Brovia e dall’apporto di nuove tecniche da parte di Cristina. Innanzitutto si ha una pigiatura soffice delle uve a cui segue una fermentazione a temperatura controllata intorno ai 28-30 °C. I tempi di macerazione variano a seconda del tipo di vino. In seguito si ha una stabilizzazione naturale dei vini, quindi l’invecchiamento e l’affinamento in bottiglia. La vinificazione è seguita daGiacinto Brovia opportune analisi di laboratorio che consentono di stabilire, insieme a frequenti degustazioni, il momento più adatto per le singole operazioni. Per quanto riguarda l’invecchiamento del Barolo e del Barbaresco si utilizzano botti di rovere di Slavonia e di rovere francese di dimensioni di circa 30 Hl. Completata la maturazione, il vino è messo in bottiglia senza alcuna pratica di filtrazione: l’affinamento si svolge in luogo a temperatura ed umidità costante, protetto da luce solare ed artificiale. Qui il vino sviluppa il suo “bouquet” caratteristico donando le migliori sensazioni. |