Vitigno |
Fumin |
Colore bacca |
Bacca rossa |
Specie |
Autoctono |
Vigoria |
Molto buona |
Maturazione |
Media-tardiva |
Produttività |
Abbastanza regolare e notevole. |
Zone di coltivazione |
Rustico vitigno autoctono valdostano, coltivato in tutto il centro della Valle. E' ancora piuttosto diffuso nei vecchi vigneti di Aymavilles, spesso in associazione con il Petit rouge. |
Storia |
Vitigno autoctono della Valle d'Aosta, largamente descritto dal Gatta nel 1838.
Ne esistono due biotipi: Fumin maschio e Fumin femmina. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: di grandezza media, prevalentemente trilobata (con altri due lobi appena accennati), seno peziolare a lira (o a U) aperto, seni laterali superiori poco profondi, aperti; inferiori (quando esistano) pocchissimo profondi, aperti; pagina superiore glabra, inferiore lievemente lanugginosa; lembo sovente leggermente piegato a gronda, e così i lobi; dentatura poco marcata, con denti poco acuti, in due serie; superficie del lembo liscia, lucida, di colore verde-glauco, con nervature verde carico, leggermente sporgenti.
Acini: piccoli, sferici o un po' schiacciati (discoidi), con ombelico persistente, poco prominente; buccia molto pruinosa, di color bleu scuro, mediamente spessa, resistente; polpa succosa ma dura; succo quasi incolore (leggermente rosato), di sapore semplice, ma molto aspro. |
Caratteristiche del vino che si ottiene con questo vitigno |
Il vino che si ottine dal fumin si presenta carico di colore, con forte tonalità malvacea; il profumo è ampio, intenso, leggermente erbaceo, e si arricchisce con la maturazione; al palato è di gusto asciutto, austero, di buona acidità.
Il vino del Fumin non si presta ad essere bevuto giovane, ma deve essere destinato all'affinamento; vien colto al meglio alcuni anni dopo la raccolta. |
Note |
Rientra nel disciplinare della DOC Valle d'Aosta Torrette.
Resistenza alle avversità: è sempre stato considerato un vitigno molto rustico, soprattutto resistente ai freddi e ai geli prolungati, frequenti nella regione specialmente nel fondo della valle; resiste anche bene alle malattie crittogamiche (peronospora e oidio), al marciume; un po' meno alle tignole. |