Storia |
Citata fin dal '500 e da alcuni autori ritenuta indigena del Trevigiano, dato che maturava più precocemente, veniva utilizzata per "ingentilire" il Prosecco, soprattutto nelle annate fredde. Coltivata spesso in zone alte e difficili, insieme al Verdiso. In realtà Bianchetta è una denominazione generica, con la quale sono state indicate uve con caratteristiche ampelografiche diverse. E' con il XVII secolo che si arriva a riconoscere una Bianchetta coltivata nel trevigiano, probabilmente ad opera del Caronelli (1788); successivamente troviamo una dettagliata descrizione di Zava (1901) e del Dalmasso (1937), che confermano la sua presenza antica nell'areale di Treviso. In passato era molto diffusa anche nella regione atesina, in Valsugana e in Valdadige, e nel Bolzanese con la denominazione Vernaccia bianca o Pavana. |
Caratteristiche ampelografiche |
Foglia: grandezza media, pentagonale, trilobata e talvolta anche quinquelobata; seno peziolare aperto a V-U; seni laterali superiori poco profondi che talvolta tendono a chiudersi; seni laterali inferiori appena accennati, aperti; angolo alla sommità del lobo terminale, retto; lobi piani, poco marcati; lembo piano o leggermente piegato a gronda; pagina superiore verde, glabra, bollosa, opaca; pagina inferiore grigio-verde, aracnoidea con nervature vellutate; nervature non molto appariscenti, verdi, talvolta con la base rosata; denti medi, doppi, ottusi, con margini convessi, mucronati.
Grappolo: grandezza media, tozzo, piramidale, con un'ala talvolta molto grande da far apparire il grappolo "doppio" o composto; un po' compatto; peduncolo visibile, erbaceo, pedicelli mezzani, sottili, verdi, con qualche pustola; cercine evidente, verrucoso, bruno; pennello medio, sottile, giallo-verdognolo.
Acino: medio, sferoide, buccia pruinosa, verde giallastra, spessa, piuttosto consistente, di sapore un po' astringente, ombelico persistente; polpa sciolta, succosa, sapore semplice. |